Marisa Mancini: “Questo è uno sport per chi ha davvero voglia di provare emozioni forti”
25 Settembre 2023La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?
Il mondo dello sport ne ha risentito tantissimo del COVID 19. I nostri ragazzi si sono sentiti strappati da ciò che amavano, perché il pattinaggio artistico potemmo paragonarlo un po’ all’amore, essendo uno sport di cui realmente ci si innamora. Molti ci hanno chiesto di svolgere lezioni tramite videochiamate e addirittura li vedevamo allenarsi nei loro garage o terrazzi. Ma è servito a dimostrare che quando si vuole qualcosa la si ottiene a prescindere dal problema che può ostacolare il risultato. Abbiamo dovuto aspettare che la situazione potesse migliorare per tornare nelle nostre strutture a svolgere le lezioni, è stato un periodo difficile e di grande paura.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?
Nella nostra specialità, il governo ha stabilito delle regole di comportamento che abbiamo dovuto rispettare. Ad esempio l’annotazione e la misurazione della temperatura all’arrivo in struttura di ogni singolo atleta, la diminuzione del numero di atleti che pattinavano nella stessa pista e ovviamente il distanziamento. Quindi significava fare più gruppi da meno persone e impiegare ovviamente più tempo per fare tutto rispettando le norme.
Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? o si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
Ho frequentato da bambina il pattinaggio artistico partecipando a qualche garetta. Purtroppo dopo qualche anno l’associazione sportiva che svolgeva anche altre discipline sportive, decise di eliminare il pattinaggio. Per me fu un grande dolore. Provai con l’aiuto dei miei genitori a frequentare una società sportiva di Bari ma non fu affatto facile perché era tutto diverso, mio padre era sempre fuori per lavoro poi eravamo 3 figlie per cui, a malincuore, fui costretta a lasciare il pattinaggio. Ma l’amore per questa disciplina cresceva sempre di più. Dopo il liceo, decisi di riavvicinarmi a questo sport ma ormai non più come atleta ma come allenatore. Chiaramente, non c’era molta informazione all’epoca e così mi trasferii a Roma, dove iniziai un vero percorso all’EUR, presso gli impianti “tre fontane” di lezioni, corsi di formazione, con affiancamento agli allenatori sulle piste etc
Non nascondo che facevo tanti sacrifici, soprattutto tanti spostamenti con i mezzi. Qui i miei mi hanno sostenuta moltissimo ed aiutata in tutto. Io volevo formarmi per poi iniziare a Trani un lavoro, fatto bene, che mi permettesse di dare agli atleti la possibilità di fare agonismo perché a me, purtroppo ad un certo punto, interrompendo, era stato tolto. Ciò che io non ho potuto fare, lo hanno fatto, col passare del tempo i miei Atleti. E così nacque più di 30 anni fa l’Asd Skating Trani, affiliata da subito in federazione (FISR). Pian piano, con il tempo, la pazienza, gli aggiornamenti continui sulla tecnica etc la Skating Trani é andata avanti. Gli atleti sono tanti, l’impegno è grande, ed ora con Jolanda Modugno nonché nipote, allenatrice molto preparata perché opera già da un po’ di anni, insieme la squadra è cresciuta. Certo ci sono i podi, ma non sempre, ci sono le vittorie e le sconfitte, ma questo è lo sport. Io ci ho sempre creduto e, malgrado le avversità dell’epoca ed i disagi, posso dire che di aver realizzato il mio sogno!
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
La forza di volontà è la benzina che porta avanti il percorso agonistico o meno di un atleta. È ciò che muove le cose, che ti fa raggiungere gli obiettivi. Il talento potrebbe essere d’aiuto, ma non basta senza l’impegno e il sudore. La forza di volontà è l’arma che sconfigge perfino i tempi necessari per imparare un esercizio, è un acceleratore per l’apprendimento.
Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?
Potrei suggerire che questo è uno sport per chi ha davvero voglia di provare emozioni forti, bisogna avere una grande motivazione, una grande voglia di sfidare se stessi. Ma soprattutto la cosa più bella è che i compagni di gruppo diventano famiglia, si crea un rapporto fraterno anche tra allenatori e atleti e questo ti fa sentire di essere nel posto giusto e di star facendo la cosa giusta poiché riempie il cuore. Un altro suggerimento che potremmo dare ai genitori che si vogliono approcciare al pattinaggio artistico, è di farli iniziare da piccolini, divertendosi, iniziando a muovere i primi passi già dall’età di 4 anni.