Massa Lubrense, liberato un Allocco imprigionato in una cantina
9 Dicembre 2021Un bellissimo esemplare di Allocco (Strix aluco) era entrato in una cantina di una famiglia residente in via Li Campi a Sant’Agata, nel comune di Massa Lubrense, e non sapeva più come uscirne… o forse approfittava del riparo viste le giornate fredde e piovose.
“Non sappiamo se inseguisse qualche topolino o se si fosse riparato dalla pioggia approfittando della porta lasciata momentaneamente aperta dai proprietari. Quel che è certo è che, una volta richiusa la porta, l’animale è rimasto praticamente prigioniero.”
Il WWF Terre del Tirreno aveva ricevuto una telefonata alla sede di Meta da parte del proprietario dell’abitazione, che segnalava di aver rinvenuto “una civetta” in cantina e di non sapere bene come comportarsi. Nonostante il suggerimento di lasciare aperta la porta il rapace non accennava a volare fuori e il giorno dopo era ancora all’interno del locale. A questo punto i volontari del WWF hanno deciso di intervenire! Al loro arrivo si sono accorti che la civetta era in realtà un allocco!
“Si tratta sempre di rapaci notturni – racconta Claudio d’Esposito che si è recato sul posto assieme ad un altro volontario dell’associazione – specie protette che vengono confuse tra loro. Accade molto spesso. Viviamo in un mondo in cui sappiamo riconoscere tutti i modelli di iphone o di automobili, ma non sappiamo distinguere una civetta da un gufo o da un allocco! La civetta è più piccola con gli occhi gialli, l’allocco invece è grosso e tozzo, con piumaggio criptico grigio-beige e con gli occhi neri come il barbagianni (quest’ultimo inconfondibile per il piumaggio bianco crema). La presenza di questi splendidi animali nelle aree urbanizzate del nostro territorio, confermata dalle recenti osservazioni del WWF, assieme ad una accresciuta sensibilità da parte dei cittadini, fanno ben sperare nella conservazione di questo affascinante rapace notturno.”
L’allocco è uno dei più grossi rapaci notturni presenti in penisola sorrentina, dove nidifica anche barbagianni, civetta e assiolo. Inconfondibile per i suoi occhi neri e la testa grossa, senza i ciuffi auricolari tipici del gufo, e per il suo lugubre e flautato richiamo notturno, necessita di circa venti ettari di areale per trovare le prede necessarie alla sopravvivenza di una coppia. Si nutre soprattutto di topi, quando ha i pullus nel nido da sfamare ne cattura numerosi ogni notte, ma anche di piccoli uccelli, pipistrelli, anfibi, rettili e insetti. Può vivere in natura fino a 19 anni.
Comunica nel buio con la voce, marcando il territorio: “Qui ci sono io, non avvicinatevi”, o usa la voce per attirare il partner nel periodo degli accoppiamenti! Su alti rami, pali o posatoi, i rapaci delimitano a suon di lugubri versi il proprio areale di riproduzione ben circoscritto. Spesso due allocchi “duellano” a distanza. E’ il maschio dell’allocco ad utilizzare il suo potente richiamo per difendere il territorio da altri individui della stessa specie che potrebbero insidiare la sua compagna e quindi il canto è – a tutti gli effetti – un segnale etologico prioritario nella definizione dell’homerange. Per censirli gli ornitologi usano spesso dei richiami registrati, che inducono gli animali nei pressi a rispondere e ad avvicinarsi.
Maschio e femmina restano uniti per tutta la vita. L’Allocco non costruisce alcun nido, ma si limita a utilizzare cavità di alberi, case disabitate, e all’occorrenza cassette nido. Se l’Allocco si trasferisce in aree urbanizzate può spodestare il Barbagianni dal suo sito all’interno di palazzi e vecchie costruzioni (come osservato in un condominio a Seiano). Spesso può insediarsi sotto i tetti o nei fumaioli, ma occupa anche nidi abbandonati da altri rapaci, da gazze o cornacchie grigie.
I grossi occhi fissi gli conferiscono uno sguardo particolarmente “tonto”, ma in compenso ha una capacità di muovere e roteare la testa in tutte le direzioni. Questo gli serve per localizzare i rumori grazie alle orecchie asimmetriche e ai grossi “dischi facciali” che, come parabole, intercettano il più esile rumore individuandone la provenienza con precisione. Nel silenzio ovattato di un bosco innevato i rapaci notturni percepiscano il rumore di un roditore che nascosto sgranocchia una nocciola! Nella caccia è facilitato dal volo estremamente silenzioso, che gli permette di arrivare improvvisamente sulle prede e ghermirle con i potenti artigli.
Strettamente legato agli ambienti forestali, si adatta anche agli ambienti agricoli e antropizzati, perfino ai centri storici di città. Prettamente notturno al di fuori del periodo della riproduzione, durante l’allevamento dei piccoli è attivo anche al crepuscolo o in pieno giorno. Per il riposo utilizza posatoi su conifere, alberi coperti di edera, camini e anfratti nelle cascine o nei monumenti.