Massa Lubrense, record di longevità per i suoi abitanti

Massa Lubrense, record di longevità per i suoi abitanti

26 Giugno 2024 Off Di Gaetano Milone

Da’ ‘a preta ‘e Puolo fin’ ‘o Monte ‘e Torca
saglie p’ ‘e rive e scenne nu cunfino;
‘a là ‘o sole se sceta, ‘a ccà se corca
e addora ‘e mare a vespro e a mattutino.
Massise e Surrentine, sempe ‘nguerra,
accussì se spartettero sta terra.

‘O paese mio – Francesco Saverio Mollo

Diciassette frazioni, venti chilometri di costa, lungo i golfi di Napoli e Salerno, la migliore concentrazione di ristoranti stellati, dall’Antico Francischiello (prima stella Michelin in Campania, a don Alfonso, ai Quattro Passi, a Maria Grazia, a Pappone lo Scoglio, allo Stuzzichino, alla Torre e poi i famosi chef , dal mitico “Cardillo”  a Peppino “e Francischiello”, ad Alfonso Iaccarino erede tra l’altro di una famosa famiglia di albergatori), Antonio Mellino. 

Massa Lubrense, la famosa terra delle Sirene, estrema propaggine della penisola sorrentina, terrazzo privilegiato su Capri, “i Galli” e la costiera Amalfitana, ha anche un altro record, quello della longevità dei suoi abitanti. 

Due religiose Lucia Grilletti e Maria Grazia De Gregorio.,rispettivamente 101 anni e mezzo (18/12/1922) la prima e 101 ( 01/08/1923) la seconda, Assunta Cacace (23/11/1923),  Giuseppa Vinaccia ( 18/11/1923), Virginia Cacace (14/04/1924, Giovanni Esposito (25/06/1924) una vita lavorativa nella pace di Monte San Costanzo, festeggiato ieri dal sindaco di Massa Lubrense Lorenzo Balducelli , dal comandante della Polizia Municipale, Pasqualino Barletta, dall’Assessore ai Servizi sociali, Mina Minieri.

 A questi ultracentenari in vita, bisogna aggiungere Maria Laura Esposito scomparsa il 09 maggio scorso all’età di 108 anni e Maria Luigia De Gregorio scomparsa a due mesi dal compimento del 109esimo compleanno.

  Un’oasi di tranquillità ,Massa Lubrense, aria “buona”dove è ancora possibile udire il cinguettio degli uccelli o scorgere fino a poco tempo fa il Gabbiano corso, scappato dell’isola d’Isca, buen ritiro dell’ultimo Pulcinella (Eduardo l’aveva scelta per la tranquillità dei luoghi) per interminabili lavori di “ristrutturazione”, soprattutto dei resti della villa romana, sotto la “sorveglianza” della Soprintendenza.

  Venti chilometri costa, con presenza di resti di ville romane, resti di templi (quello di Ercole a Puolo, di Minerva a Punta Campanella e di una necropoli presumibilmente greca al Deserto – famoso il ritrovamento di un vaso con una sirena alata),,con un mare ancora incontaminato (inspiegabile la volontà dell’Amp di posizionare boe per ormeggi nei pressi di luoghi “sacri” (fiordo di Crapolla, Li Galli, la stessa Isca, pecunia non olet). 

Restano i percorsi pedonali, “l’intoccabile”  libera fruizione di località come il monte San Costanzo, la Cala di Mitigliano, la via Minerva che porta a Punta Campanella, il Fiordo di Crapolla, la collina del Deserto. Un paradiso da scoprire e da vivere.