Matteo Bruno, lo sport dovrebbe essere un punto cardinale nelle vite di tutti

Matteo Bruno, lo sport dovrebbe essere un punto cardinale nelle vite di tutti

1 Febbraio 2022 0 Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

Non si tratta solo di raggiungere la forma fisica tanto ambita: lo sport fa bene al corpo ma anche alla mente. Ad esempio camminare per circa 30 minuti al giorno aiuta a perdere peso e contrasta la depressione, o delle singole sessioni di stretching aiutano ad avere un corpo molto più flessibile ed una mente più rilassata.

Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un valido sportivo: Matteo Bruno.

Ha iniziato a giocare a calcio nella scuola calcio di San Guido a Lecce, poi ha fatto la trafila nel settore giovanile dell’U.S. Lecce, passando poi all’A.S.D. Fabrizio Miccoli, dove ha vinto il campionato Juniores Regionale. Ha iniziato la carriera in prima squadra nel Galatone, in promozione, per poi passare in Eccellenza con le maglie di Gallipoli e Otranto. È  poi tornato nuovamente in promozione con la maglia dell’Uggiano. Ha poi lasciato il calcio per concentrarsi maggiormente sulla carriera professionale. È anche cintura nera di taekwondo con il quale ha conseguito due volte il titolo di campione regionale, grazie alla guida del maestro Aldo Codazzo.

Come ha vissuto e come vive, come affronta la paura della pandemia ed il disagio dovuto alle restrizioni?

Appena è scoppiata l’emergenza sanitaria naturalmente la paura era altissima. Man mano credo che abbiamo capito come convivere con il virus, l’importante è vaccinarsi in modo da evitare le tremende conseguenze, psico-fisiche ed economiche, che il lockdown ha comportato in tutto il mondo.

Quanti danni hanno causato allo sport le chiusure e la gestione politica?

L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ormai da febbraio 2020 ci ha costretti a riprogrammare la nostra quotidianità, non uscendo spesso neanche per andare al lavoro, senza poter visitare parenti e amici, e naturalmente anche il mondo dello sport si è dovuto fermare. Tutto questo è stato un problema per bambini e adolescenti che spesso non possono fare a meno dello sport, non trascurando che per loro l’esercizio fisico è di fondamentale importanza per stare bene sia da un punto di vista fisico che mentale, aspetto che è stato messo in crisi in quanto molti ragazzi hanno dovuto passare mesi barricati in casa con l’insegnamento a distanza. Lo sport permette un miglioramento del tono dell’umore grazie alle endorfine che vengono rilasciate quando lo si pratica. Per chi lo svolge con regolarità aiuta a non avere disturbi del sonno e ad avere una maggiore capacità di attenzione e, questa battuta d’arresto sulla routine quotidiana causata dalla pandemia, ha cambiato di conseguenza anche l’umore, il sonno e l’alimentazione di ognuno di noi, in particolare di ogni bambino che, pur accettando sul piano razionale le misure restrittive, dal punto di vista emotivo ha avuto la sensazione di essere stato vittima di una punizione immeritata. In occasione della giornata internazionale dello sport, che ricade il 6 aprile, il sottosegretario all’Istruzione Sasso ha rimarcato la necessità di introdurre l’educazione motoria sin dalla scuola primaria. La proposta di legge introdurrà l’obbligo di svolgere almeno due ore di educazione fisica a settimana, con l’aggiunta di insegnanti specializzati. La pandemia da covid 19 ha senza dubbio evidenziato quanto sia importante il docente di riferimento, in quanto, essendo state quasi sempre aperte le scuole primarie, il docente specializzato di educazione motoria avrebbe fatto pesare meno le chiusure generali delle attività sportive perché i bambini avrebbero avuto comunque una guida adeguata per il loro movimento. In Italia abbiamo dati allarmanti: più del 20% dei bambini è in sovrappeso e oltre il 9% si trova in stato di obesità. Questi dati ci fanno capire che la situazione è critica ed incide moltissimo che i bambini abbiano un tempo per praticare movimento ridotto. L’educazione motoria a scuola, quindi, è un ottimo modo per avvicinare i bambini al movimento e, anche se da sola non è sufficiente, può essere un primo passo importante.

Quale valore associa al binomio sport-salute, ovvero quanto è fondamentale l’attività sportiva per il conseguimento del benessere psico-fisico?

Per far comprendere l’importanza dell’attività sportiva e come sport e salute viaggino di pari passo bisogna sensibilizzare sulle problematiche dovute all’assenza di sport e metterle in luce. La pandemia da covid 19, con cui stiamo combattendo da oltre due anni, oltre che aver provocato milioni di morti in tutto il mondo, rischia di lasciarci in eredità effetti collaterali che probabilmente pagheremo a caro prezzo tra qualche anno. Con lo stop alle visite mediche considerate non urgenti, sono saltate migliaia di diagnosi preventive di tumori e di malattie rare ed è necessario subito invertire la rotta. Un altro aspetto da non sottovalutare ma che si potrebbe affrontare e risolvere più facilmente è quello legato all’assenza di attività fisica. È necessario sensibilizzare e informare tutti che l’assenza di movimento in una quarantena prolungata può provocare gravi rischi per la salute umana, soprattutto se si è abituati ad uno stile di vita diverso. Il rischio più elevato di ogni giornata è rappresentato dalla sedentarietà, problema amplificato dal purtroppo necessario Smart working e dalle lezioni a distanza. Uno stile di vita sedentario aumenta le cause di mortalità, raddoppia il rischio di insorgenze di malattie cardiovascolari e diabete, favorisce a dismisura sovrappeso e obesità, aumenta il rischio di pressione alta, osteoporosi, tumore al colon, disturbi del metabolismo e anche di depressione e ansia. Stare seduti per lunghi tempi impedisce di scaricare il peso del corpo verso terra, sulle gambe, obbligando a far compiere tutto il lavoro alla colonna vertebrale e ai muscoli della schiena, causando di conseguenza mal di schiena e lombalgia. In questa posizione si impedisce ai polmoni di avere abbastanza spazio per espandersi completamente, ciò comporta un abbassamento dei livelli di ossigeno nell’organismo e quindi anche ad una minore concentrazione. Non sono da sottovalutare gli impatti dell’assenza dello sport sulla salute mentale. Si possono aggravare lo stress o l’ansia che molti sperimentano quando si trovano a fronteggiare l’isolamento dalla normale vita sociale, le preoccupazioni economiche, l’idea di ammalarsi o che magari il virus possa colpire un famigliare. Questo stato apprensivo provocato dall’emergenza che può trovare sfogo benefico in una nuotata, una corsa o un giro in bicicletta. In generale in un contesto di pandemia, senza una routine sportiva, la salute fisica e la salute mentale sono messe continuamente in crisi, di conseguenza il sistema immunitario ha meno difese ed insorgono disturbi e patologie legate allo stile di vita sedentario. Come definito dalla stessa OMS, lo sport è un ottimo antidoto anche per combattere anche la cosiddetta nebbia cognitiva post coronavirus che accompagna i soggetti guariti per un tempo prolungato, dove anche chi non ha avuto sintomi gravi prova grande fatica nel fare anche le piccole azioni del quotidiano e uno scarso livello di concentrazione.

Cosa le ha dato in termini di crescita personale, sociale e professionale l’attività sportiva?

Pratico sport fin dall’età di 4 anni. Ho iniziato con un paio d’anni di nuoto per poi passare a praticare calcio e anche taekwondo, di cui sono cintura nera. Crescere in un ambiente sportivo è stato importantissimo soprattutto per socializzare, perché lo sport permette di creare legami forti e sinceri. Mi ha permesso inoltre di pormi degli obiettivi, e di fare il massimo per raggiungerli. Questa mentalità mi ha aiutato nel laurearmi in Scienze delle Attività Motorie e Sportive all’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti e di continuare il percorso di studi con la laurea magistrale in Scienze dell’Esercizio fisico per il Benessere e la Salute. In sostanza lo sport dovrebbe essere un punto cardine nelle nostre vite, sia per gli effetti benefici a livello fisico, sia per la forma mentis che ci dona.