Mattia Cozzi: “Cosa consiglio ai giovani? Vivete di passione”
22 Luglio 2022“La pallavolo è uno degli sport dove c’è più interazione. È un gioco di intuizione, immaginazione, improvvisazione – ma soprattutto di reciprocità e lavoro di squadra. Non c’è modo di essere individualisti nella pallavolo”. (Marv Dunphy)
Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un maestro della pallavolo: Mattia Cozzi.
La fase pandemica più acuta sembra essere alle spalle. Come vive e ha vissuto la situazione? Come l’ha affrontata? Come ha gestito la paura del contagio e il disagio legato alle misure restrittive?
Penso che L’unico modo per vivere e affrontare questo momento particolare che ci accomuna sia riassunto dal rispetto delle regole che nello sport è fondamentale e soprattutto l’essere propositivi e positivi, soprattutto nei momenti più duri.
Sono sempre valori che ho cercato in tutti i modi di infondere alle squadre allenate e che fanno parte del mio credo! Onestamente non ho avuto una gran paura, penso che queste siano Prove da affrontare a testa Alta semplicemente rispettando quello che viene chiesto e andando avanti . Io stesso, pur avendo eseguito alla regola tutte le limitazioni imposte, sono risultato positivo nel dicembre 2021! Non mi sono perso d’animo e ho aspettato il mio rientro, pronto a ripartire!
Insieme alle restrizioni, i tentennamenti della politica hanno causato molti disagi al mondo dello sport, specie quello minore. Cosa è successo alla sua socialità?
Le limitazioni imposte al nostro sport, la pallavolo, sono state parecchio importanti. Il primo anno, oltre all’ovvio stop completo delle attività abbiamo avuto una lenta ripresa con grosse limitazioni a livello di allenamento che ci hanno portato ad un anno decisamente poco favorevole alla crescita dei settori giovanili e anche a tanta paura nel settore della prima squadra che milita nel campionato nazionale di A. Paura e poca continuità dovuta anche al fatto che fossimo catalogati come sport indoor di contatto, hanno sicuramente rallentato e posto un punto di non ritorno per la stagione del primo anno di covid. Tutto questo si è sicuramente trascinato anche l’anno successivo, appena terminato.
Chi è stato tra gli amici o in famiglia a spingerla verso l’attività agonistica? Oppure si è trattato di una sua folgorazione, magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
La mia passione per lo sport mi ha portato negli anni a giocare a pallavolo per poi iniziare ad allenare parallelamente al percorso di studi di scienze motorie. Ho colto poi una grande opportunità, anche frutto della fortuna, che mi ha poi dato tante soddisfazioni fino ad approdare come secondo tecnico in a2.
Se dovesse dare qualche consiglio utile ai ragazzi che si avvicinano alla specialità, cosa suggerirebbe?
Il consiglio che posso dare ai giovani che vogliono giocare è uno solo: Vivere di passione cercando di non farsi mai strappare via da nessuno il sorriso che da giocare a questo sport! È un consiglio che mi sento di dare a chiunque, per qualsiasi sport. Parallelamente, come dico sempre alle mie ragazze, non siate mai sazi! Continuate a credere al vostro sogno senza pensare mai che possa bastare, guardate partite, chiedete consigli e non abbiate mai paura di confrontarvi!