Mattia Di Loreto: “Chi non sogna non può raggiungere certe attitudini”
10 Maggio 2023La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?
Fortunatamente piano piano stiamo uscendo dalla pandemia e ogni giorno che passa sembra che il virus si indebolisca sempre di più . ho provato il covid sulla mia pelle per due volte e posso dire che la prima volta è stata davvero brutta avendo avuto tutti i sintomi, la seconda invece fortunatamente è stato solo un forte raffreddore.
Credo che il mondo del calcio ne abbia risentito moltissimo soprattutto nel settore dilettantistico dove i campionati hanno subito un brusco stop , e proprio con questo blocco totale molti ragazzi hanno perso gli stimoli per continuare . La paura di essere contagiato L’ ho superata attenendomi a tutte le restrizioni e comunicazioni che c’ erano in vigore , e credo che sia stato molto importante rispettarle anche se nonostante tutto il virus ha contagiato anche me.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?
Come già le ho detto chi ne ha risentito di più è stato il calcio dilettantistico , dove le misure sono state drastiche e hanno causato il blocco totale di ogni singolo campionato , e chi ne ha risentito di più è stato il calcio giovanile dove si sono creati dei “buchi” generazionali . Per quanto riguarda il mio lavoro di direttore sportivo non abbiamo più potuto andare in campo, quindi in primis mi sono attenuto a seguire le partite da casa.
Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? o si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
Sin da piccolo dentro casa mia c’ è sempre stato un pallone e avendo un fratello più piccolo non c’è stato giorno dove non abbiamo giocato . Ho iniziato a giocare a 9 anni nella società del mio paese fin quando non ho subito un grave infortunio alla spalla che non mi ha più permesso di giocare con la solita tranquillità, nonostante io abbia continuato a giocare pur avendo continue ricadute . Nel frattempo coltivavo la passione per lo scout e per il ruolo del direttore sportivo , fin quando non ho smesso definitivamente a giocare e sono diventato il ds della società dove giocavo che militava nel campionato di promozione Lazio. E da lì è iniziata la mia vita “dietro” la scrivania .
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
Credo che tutti noi abbiamo delle doti naturali ma il punto cardine è la forza di volontà e la passione che ti spinge a superare tutti i tuoi limiti e a centrare gli obiettivi professionali.
Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?
Ai ragazzi che si spingono verso il mio ruolo voglio dire di crederci sempre e sognare perché chi non sogna non può raggiungere certe attitudini. Nonostante io abbia 27 anni sogno ancora come quando ne avevo 5.