Medici di famiglia sempre di meno anche nell’era Covid
8 Ottobre 2020In un momento in cui la sanità sul territorio è di vitale importanza per contenere la diffusione del Covid, i ritardi nella pubblicazione e nell’assegnazione degli ambiti carenti di medicina generale (siamo fermi al 2018) rappresentano in Campania sempre di più un pericolo non solo per i cittadini, la cui possibilità di scelta si è andata via via riducendo, ma anche per gli stessi medici di famiglia. Sempre più carichi di pazienti, ben oltre il limite massimo fissato a 1575, i medici di famiglia sono sempre di meno e sempre più soli. La realtà dei fatti è che ai tempi del Covid si lavora tanto e con pochi camici bianchi “in campo”. Ironia della sorte, parliamo proprio di quei professionisti che, considerata l’anzianità, sono loro stessi pazienti fragili. Come mai allora la macchina amministrativa della Regione Campania, che potrebbe attingere ad una graduatoria di medici formati per la medicina di famiglia tale da garantire un turnover per i prossimi dieci anni, provvede con tanta lentezza ad individuare e assegnare gli ambiti carenti? Che senso ha continuare a garantire maggiori introiti ad una categoria anziana e affetta da quelle patologie che rappresentano terreno fertile per un virus così subdolo? Rimettersi al passo con le altre regioni d’Italia è ormai un dovere morale dal quale non si può più prescindere. Non solo per evitare che tante famiglie continuino a sobbarcarsi anche fino a 20 chilometri per recarsi dal medico, ma anche per proteggere quelle figure professionali che da generazioni rappresentano un punto di riferimento per migliaia e migliaia di persone.
*presidente e portavoce medicisenzacarriere*