
Medici di famiglia, Smi: contro carenza alzare redditi e tutele
10 Marzo 2025“Investire da subito sulle risorse umane, sui medici di medicina dell’area convenzionata equiparando i loro stipendi a quelli europei, innalzando le tutele e garantendo maggiori diritti. Sostenere, inoltre, le spese di gestioni degli studi medici, attualmente tutte a carico dei professionisti e prevedere misure di vantaggio per la loro fiscalità”. Sono alcune delle proposte che Pina Onotri, segretario generale del Sindacato Medici Italiani (Smi) lancia a poche ore dalla pubblicazione di uno studio della Fondazione Gimbe sulle criticità della medicina generale.
“Le ragioni della carenza di medici nel nostro Paese sono molteplici: lavoro non valorizzato (i medici accedono alla professione di generalista tramite un corso di formazione e non una scuola di specializzazione universitaria); carico burocratico eccessivo, mancanza di tutele (soprattutto per una professione che vira al femminile) ferie, maternità, malattia, infortunio sul lavoro”, continua Onotri che si dice contraria alle proposte “che chiedono ai medici di famiglia di fare attività a quota capitaria nei loro studi e attività oraria nelle Case di Comunità”: “ci appaiono inconciliabili al momento, tenuto conto dei carichi di lavoro di cui i medici di famiglia sono soggetti”, continua. Al contrario, il sindacato sostiene “la riapertura dell’area di medicina dei servizi territoriali e le modifiche della 502/92, per la piena integrazione dei medici della medicina dei servizi nelle organizzazioni aziendali, consentendo il raggiungimento delle 38 ore per i titolari e la possibilità di attribuire incarichi a tempo indeterminato, che solo la riapertura dell’area potrà consentire”, conclude Onotri.
Fonte: https://www.doctor33.it/articolo/63736/medici-di-famiglia-smi-contro-carenza-alzare-redditi-e-tutele