“Medici in fuga alla Costiera perché mancano garanzie”
26 Luglio 2019La denuncia è della consigliera regionale di opposizione e componente della Quinta Commissione sanità, Flora Beneduce che punta il dito contro l’assenza di programmazione.
La grave carenza di camici bianchi nella Penisola sorrentina non è addebitabile unicamente alle difficoltà logistiche per raggiungere il posto di lavoro ma è frutto anche di una organizzazione che lascia molto a desiderare. In questo senso le dichiarazioni dell’esponente azzurro in Consiglio regionale che mette sotto accusa la gestione organizzativa dell’Asl Na 3 Sud.
“La fuga dei camici bianchi dagli ospedali della Costiera sorrentina, a cui i vertici della Asl Napoli 3 Sud oggi fanno riferimento nel replicare ai sindacati che denunciano l’assenza di personale, non è dovuta a scarso attaccamento alla professione o a ragioni di comodo bensì alla mancanza delle più elementari garanzie – dice Flora Beneduce – sia sul piano dei turni di lavoro che per quanto riguarda l’utilizzo di attrezzature moderne”.
“Se oggi un paziente in cura al presidio di Vico Equense o di Sorrento ha una patologia tempo dipendente bisogna correre a Napoli perché anche a Castellammare di Stabia i reparti sono in tilt. E, ciò che è peggio, il medico di turno deve scegliere se, come è giusto fare, deve accompagnare l’ammalato nel tragitto in ambulanza, lasciando sguarnita la postazione, o inventarsi una soluzione al momento utilizzando il personale ancora disponibile. Ecco la ragione per cui i medici rinunciano ad andare in Costiera”, spiega l’esponente.
“Si opta per soluzioni tampone, senza programmare adeguatamente i servizi. Si pensi a quanto accaduto con la strumentazione. A Vico sono stati ristrutturati locali per posizionare l’attrezzatura per Tac di fatto mai arrivata, a Sorrento il reparto di medicina generale è sparito, accorpato all’urgenza, in barba all’atto aziendale. Si naviga a vista, con gravi ripercussioni sulla qualità dell’assistenza sanitaria”, rincara Beneduce. Ecco perché non sono strumentali le polemiche sollevate dai sindacati degli ospedali della Costiera. Si tratta di un grido d’allarme che la Giunta regionale non può più sottovalutare”.