Medici in…fuga
2 Settembre 2019“L’Italia non è un Paese attraente in cui lavorare. Le condizioni sono inadeguate, c’è una scarsa stabilità e crescita, con poche prospettive di fare carriera e gli stipendi sono bassi”.
Un lungo elenco di doglianze nell’articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista “Lancet” a firma di Luca La Colla, del dipartimento di anestesiologia della Duke University, dal titolo “Health worker gap in Italy, the untold truth”. Un articolo che stigmatizza in particolare “i ‘rapporti’ tra politica e sistema sanitario, i falsi comitati di assunzione (i famosi ‘concorsi truccati’) finiscono regolarmente sui titoli dei giornali. Molti medici italiani ora all’estero sarebbero disposti a tornare a lavorare nel nostro Paese se le circostanze cambiassero”.
“Non penso, e certamente non spero – prosegue La Colla – che i politici, i sindacati e media nascondano intenzionalmente il problema, ma penso vi sia una comprensione inadeguata dei problemi reali. Il resto del mondo si sta muovendo rapidamente mentre l’Italia sta raggiungendo un punto di non ritorno”. Secondo La Colla, l’attuale carenza di medici specialisti che sta mettendo in crisi molti sistemi sanitaria regionali, è dovuta anche al fatto che il nostro Paese “è poco attrattivo per i camici bianchi stranieri”, per cui nessun dottore vuole trasferirsi da Paesi più evoluti verso il nostro. Una via d’uscita, suggerisce La Colla, è “lavorare per migliorare il Ssn e renderlo più attrattivo, perché i benefici sarebbero enormi per la comunità medica e per i pazienti”.