Medicina dell’emergenza, in Campania mancano all’appello 363 camici bianchi
9 Febbraio 2024Come si distrugge la reputazione, e non solo quella, dell’oramai ex miglior Sistema sanitario del mondo.
Pronto soccorso sotto assedio, ambulanze senza medici a bordo, file interminabili presso tutte le strutture che assicurano (?) trattamenti, spesso salvavita.
In pratica, c’è carenza di specialisti dell’emergenza in quasi tutti i riferimenti sanitari (territoriali ed ospedalieri) con situazioni che diventano sempre più incandescenti di giorno in giorno: cittadini furibondi e medici e personale sanitario sull’orlo di una perenne crisi di nervi.
In dettaglio, mancano 84 specialisti medici dell’emergenza nell’Asl di Salerno che così guida la poco invidiabile classifica; 60 unità nell’Asl Na1 Centro che ottiene così il piazzamento “d’onore”; 45 nell’Asl Na 3 Sud; 44 nell’Asl Na2 Nord; 41 nell’Asl di Caserta; 28 nell’Azienda ospedaliera Universitaria Ruggi D’Aragona di Salerno; 13 nel “San Pio” di Benevento; 12 nel Cardarelli; 11 nell’Azienda dei Colli di Napoli e nel “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta; 9 nell’Asl di Avellino; 5 nella Cittadella ospedaliera Irpina.
Insomma, un disastro al quale hanno concorso, a pari demerito, Università e Politica.
Il mondo accademico perché ha preferito conservare lo status quo (vedi le ripetute e gravissime esternazioni deluchiane che, per quanto ci risulta, non hanno incassato neanche lo straccio di una denuncia); la politica che si è burocratizzata “passando carte” per tacitare in parte la coscienza, magari per evitare i rigori della legge, a causa di una programmazione completamente inesistente.
Va in questa direzione l’ultima delibera, la 363 dell’Asl di Salerno che tenta di reperire queste professionalità carenti attraverso l’indizione di un concorso pubblico, in applicazione (udite, udite) della delibera di Giunta Regionale numero 1 dell’otto gennaio scorso e del decreto dirigenziale numero 38 del 22 gennaio 2024. Una “tempestività” che lascia senza fiato rispetto ad allarmi vecchi di decenni.
Ancora una volta si ripropone lo schema del teatrino dei reclutamenti dei medici dell’emergenza-urgenza attraverso procedure concorsuali, uno spettacolo penoso già andato in onda su base locale, con bandi di concorso che sono andati puntualmente deserti. C’è da chiedersi, cosa avrà di più accattivante il concorsone “centralizzato” rispetto ai concorsini locali?
E così, mentre continuiamo ad importare medici italiani formati, senza nessun intento denigratorio per quei Paesi, in Albania, Romania …. – e dobbiamo persino essere grati per questo – il funerale al fu sistema sanitario migliore del Mondo è bello che celebrato, con importanti pezzi del Parlamento impegnati, con zelo, a passare la palla ai privati e, possiamo dirlo senza tema di smentita, alla creazione di un sistema assistenziale dove i ricchi si curano ed i poveri crepano.