Medicina Federico II, istituito l’Osservatorio sullo stato di avanzamento del Pnrr
26 Luglio 2022La Scuola di Medicina e chirurgia dell’Università Federico II ha istituito l’Osservatorio sullo stato di avanzamento del Pnrr.
In particolare l’Osservatorio si propone come luogo di ricerca scientifica sulle problematiche emergenti del Pnrr.
Due le direttrici della missione 6 che rappresenta l’8,2 per cento del Piano: la realizzazione di reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza territoriale; azioni destinate a innovazione, ricerca, digitalizzazione, rinnovamento e ammodernamento del parco tecnologico e digitale, azioni di rafforzamento del capitale umano che necessita di nuovi percorsi formativi aderenti alla nuova programmazione, in particolare rivolti alle infezioni ospedaliere, allo sviluppo competenze tecnico-professionali, digitali e manageriali, al miglioramento dei sistemi informativi per il monitoraggio dei Lea.
L’Osservatorio, presieduto dalla presidente della Scuola di Medicina dell’Ateneo, Maria Triassi, è composto da un pool di esperti del mondo sanitario provenienti anche da altre Scuole universitarie e si configura come organismo indipendente e senza scopo di lucro. L’organismo nasce dalla convinzione che l’Università deve partecipare attivamente al dibattito culturale, contribuendo al processo di trasformazione post covid, proponendo attività scientifica e di ricerca a supporto dei nuovi obiettivi e dei nuovi strumenti di lavoro, sviluppando e promuovendo sinergie istituzionali e nuove relazioni culturali, nella realizzazione di quel suo proprio peculiare servizio di ‘orientamento’ alle istituzioni, ai professionisti e agli studenti, utile a sorreggere il cambiamento sociale e organizzativo in corso.
”In questo contesto – afferma Triassi – riteniamo che la Scuola di Medicina non possa esimersi dal fornire il proprio contributo etico e professionale per aggiungere valore al processo di mutazione in atto nel Paese e nel mondo della sanità territoriale, troppo spesso trascurata proprio nei percorsi formativi prevalentemente orientati all’assistenza ospedaliera e carenti di indicatori specifici. Siamo pronti a rinnovare la nostra prima mission – aggiunge – modificando e aggiornando i corsi di studio allo scopo di formare professionisti adeguati alla nuova domanda e riteniamo fondamentale la collaborazione sinergica tra Scuole Universitarie di diversa estrazione culturale nell’approfondimento di tematiche border line o specificamente e puramente tecniche o tecnologiche, come l’area economico/finanziaria o l’area informatica/tecnologica che impattano indubbiamente sulle performance del Servizio sanitario nazionale”.
Nel corso delle annualità di sviluppo del Pnrr (2021-2026), sarà dunque realizzata una puntuale e continua analisi di sistema che si snoda attraverso la proposta e lo sviluppo di nuove formule formative e di nuovi modelli organizzativi considerato che una maggiore attenzione alle cronicità rappresenta l’obiettivo strategico per l’assistenza territoriale a cui va data una nuova risposta, non solo in termini di edilizia sanitaria, come progettata dal Pnrr, ma anche in termini di modifica culturale e di change management, sviluppando nuove forme di espressione professionale quali gli infermieri di comunità, gli infermieri di famiglia, i medici Usca.
”Siamo consapevoli – conclude Triassi – che il raggiungimento di questi obiettivi culturali e di modifiche comportamentali non può disgiungersi dall’acquisizione e diffusione di nuove competenze e nuove forme organizzative per la presa in carico dei pazienti complessi e cronici e che i nuovi modelli organizzativi necessitano di nuove competenze in ambito digitale e informatico per rendere concreta e reale la telemedicina prevista come strumento ausiliario tra l’operatore sanitario e il paziente, ma mai come sostitutivo del rapporto umano, che resta cardine fondamentale della prevenzione e della medicina”, conclude.