Medico aggredito all’ospedale “San Paolo”
21 Settembre 2019Il manager Verdoliva: “Ancora una volta mi trovo ad esprimere solidarietà, personale e dell’intera Azienda, ad uno dei nostri medici vittima di aggressione”.
Oramai è diventato un autentico bollettino di guerra. Anche peggio. Quasi non passa giorno senza che si sia costretti a registrare l’ennesimo, inqualificabile, episodio contro qualche medico in servizio nei reparti di emergenza-urgenza di qualche nosocomio campano. Il fatto che gli episodi delinquenziali travalichino i confini regionali non rende il problema meno grave. In questi casi il mal comune non è assolutamente mezzo gaudio. Anzi. Rappresenta un segnale concreto dell’imbarbarimento dei costumi che non si ferma davanti a niente. Neppure davanti al rischio di compromettere l’assistenza dei malati che si recano in pronto soccorso.
“Quanto avvenuto all’Ospedale San Paolo è il segno di un’ormai dilagante mancanza di senso civico. Altro aspetto drammatico è che la bestialità di pochi ricade sulla qualità assistenziale dei più”. Così il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva, in merito alla violenza consumata all’ospedale San Paolo di Fuorigrotta contro un operatore sanitario. Questa notte, in Pronto Soccorso, l’ennesima aggressione da parte di un “paziente” ai danni di un medico “reo” di aver invitato l’uomo a non alzare la voce. Solo la personale capacità del medico di difendersi gli ha consentito di limitare i danni. Il camice bianco è infatti riuscito a neutralizzare calci e pugni sferrati dall’energumeno.
“Manca il rispetto per la persona e per il lavoro altrui – prosegue Verdoliva – chi aggredisce un medico dimentica che il vero e unico nemico è la malattia”.