Mediterraneo di fuoco: devastanti incendi continuano a divampare
13 Agosto 2021ITALIA, TURCHIA E GRECIA COLPITE DALLE FIAMME
Le foreste del Mediterraneo stanno bruciando. In Italia, dove all’inferno della Sardegna, che ha distrutto oltre 20 mila ettari di territorio, boschi, oliveti e campi coltivati costringendo 1500 persone ad evacuare, stanno seguendo devastanti roghi anche in Sicilia, Calabria e Abruzzo.
In Grecia, i vigili del fuoco greci ancora tentando di spegnere due grandi incendi, uno divampato sull’isola di Rodi e l’altro nel nord-ovest del Peloponneso, mentre si prevedono temperature di oltre i 40 gradi durante il giorno.
È allarme anche in Turchia, dove oltre 100 incendi sono scoppiati a fine luglio sulle coste dell’Egeo e del Mediterraneo, così come nelle aree interne, e oltre alle foreste stanno mettendo in ginocchio la fauna selvatica.
UNA NUOVA GENERAZIONE DI INCENDI
A partire dal 2017 una nuova generazione di incendi è apparsa nell’Europa mediterranea, superando per dimensione e portata i grandi incendi. Si tratta dei mega-incendi, che generano vere e proprie tempeste di fuoco.
Dal 1° gennaio e fino al 14 luglio EFFIS (European Forest Fire Information System) ha registrato in Italia in totale 157 incendi con superfice maggiore di 30 ettari, mentre la media annua tra il 2008 e il 2020 si attesta a 66. Nello stesso arco di tempo (1/1-14/7) la superfice totale incendiata ammonta a 26.931 ettari. In Italia, nel 2020, si sono verificati 7 incendi che hanno coinvolto aree più estese oltre 500 ettari, il più grande dei quali ha bruciato oltre 3.000 ettari nella provincia di Trapani alla fine di agosto.
LA RESPONSABILITÀ UMANA
Gli incendi nel Mediterraneo hanno essenzialmente una componente umana: in media, l’uomo è responsabile del 96% degli incendi, che possono essere accidentali, causati da negligenza o generati intenzionalmente. Solo il 4% degli incendi è dovuto a cause naturali. Il progressivo abbandono delle aree rurali e il conseguente recupero della vegetazione spontanea creano condizioni favorevoli al diffondersi delle fiamme.
3 MILIARDI DI EURO DI DANNI L’ANNO
L’aumento degli usi non agricoli dello spazio rurale – ricreazione, trasporto, vacanza, sub-urbanizzazione – facilitano l’innesco di fuochi accidentali e non. La presenza di una radicata “cultura del fuoco” diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo a causa della quale la gente usa bruciare per “gestire” i campi, o la fiamma per cucinare all’aperto. Determinante è inoltre l’aumento significativo delle temperature medie globali provocate dal cambiamento climatico. In Europa si stimano in circa 3 miliardi di euro l’anno i danni prodotti dagli incendi boschivi.
LA SITUAZIONE SI AGGRAVA IN TURCHIA E IN GRECIA
Sempre più grave il bilancio delle vittime causate dagli incendi in Turchia, dove più di 100 incendi sono scoppiati a fine luglio sulle coste dell’Egeo e del Mediterraneo, così come nelle aree interne. Si stimano danni gravissimi non solo per le foreste, ma anche per la fauna selvatica, letteralmente “in fiamme”. Il WWF in Turchia si è attivato immediatamente per rispondere all’emergenza e salvare, curare e riabilitare gli animali colpiti dagli incendi.
Ancora roghi accesi anche in Grecia, dove più di 3.000 ettari di pinete e uliveti sono bruciati. L’ondata di caldo che ha colpito la Grecia ha inaridito la vegetazione favorendo gli incendi e rendendo più difficile il lavoro dei soccorritori. Il servizio meteorologico ha previsto temperature da 40 a 42 gradi sulle isole e da 41 a 43 gradi sulla terraferma, con massime da 44 a 45 gradi nel Peloponneso e in Tessaglia.
A RISCHIO ANCHE LA PENISOLA SORRENTINA
A Sorrento, dopo le operazioni di abbattimento degli alberi nella pineta delle Tore, quelli bruciati dall’incendio del 2017 e poi crollati per il forte vento nel febbraio 2019, ma anche quelli sani e ancora vivi, operazioni discutibili che hanno portato al sequestro dell’area da parte dei Carabinieri Forestali di Castellammare di Stabia e all’apertura di un’inchiesta della Magistratura, l’intera area appare in uno stato di totale abbandono!
Il WWF Terre del Tirreno ha scritto al Sindaco di Sorrento per sottolineare come l’intera area sia ad alto rischio incendi:
“Il cambiamento climatico è un fattore cruciale e alimenta un circolo vizioso. La stagione degli incendi sta diventando sempre più lunga, alimentata da periodi di caldo estremo e poca pioggia. Dobbiamo impegnarci nella prevenzione: combattere il cambiamento climatico, gestire il territorio, promuovere paesaggi fertili e fermare il taglio di alberi. E’ necessario rafforzare la conservazione ripristinando o riforestando i boschi distrutti dalle fiamme, portare avanti un monitoraggio continuo e sviluppare una strategia condivisa con le comunità, con le associazioni ambientaliste e con altri attori chiave del territorio. Solo insieme possiamo salvare la Terra e impedire che vada a fuoco!
Nell’ennesimo anno delle temperature da record e della siccità, effetti del Global Warming – ampiamente previsti e prevedibili – il rischio che vengano appiccati nuovi incendi alle Tore e nelle aree adiacenti è molto alto!”
Il WWF ha chiesto pertanto di pianificare con urgenza un’attività di controllo della pineta Le Tore e delle aree adiacenti, mettendo in essere ogni azione di prevenzione e di coordinamento per scongiurare nefasti futuri incendi.