Menzogne & bugie
15 Agosto 2019Il vocabolario della lingua italiana, tra l’altro, così definisce la frottola: “falsa affermazione per trarre altri in errore, di solito a proprio vantaggio …”.
In poco più di settant’anni di storia repubblicana ne abbiamo ascoltato e digerito tante. Siamo passati sopra persino agli assurdi geometrici per cui le parallele hanno finito per convergere. Eppure, mai era capitato di assistere alla proliferazione, su così larga scala, della bugia. Bugie a vagonate, a “zeffunno”, a “beveruni”, direbbero i comici di “Made in Sud”. Ma questi almeno strappano un sorriso. Con i protagonisti attuali del parallelo teatrino della politica, c’è poco da ridere. Non che i predecessori dell’attuale classe dirigente fossero immuni dal vizio – che, anzi, il loro contributo alla causa della menzogna lo hanno ben garantito – ma è l’incidenza, il ricorso massivo alla non verità che sgomenta. L’indifferenza, quasi generale, nella quale cade la frode del “messaggio politico” che disorienta.
Ma veniamo al fatto. Il protagonista ed artefice di questa crisi di Governo – che si accinge a perfezionare, presentando una mozione di sfiducia il 20 agosto prossimo – grida allo scandalo per l’ipotesi di una maggioranza, diversa dalla sua, da costruire eventualmente in parlamento: “un Governo che non nascerebbe dalla volontà degli italiani”; “un inciucio”…. Ma si può? Appena un anno e mezzo fa, sempre da un accordo post-elettorale e lontano dalla volontà sovrana del popolo che non aveva votato quella “strana coppia”, nasceva – peraltro legittimamente in una repubblica parlamentare – il Governo a trazione giallo-verde. E poi: “Andrò da solo nella prossima tornata elettorale”, salvo un piccolo ripensamento per valutare che è meglio in compagnia dell’intero Centro-destra. La coerenza innanzitutto!
Sempre per coerenza, il riaffacciarsi prepotente del rottamatore che, in veste di guastatore-devastatore, torna sul luogo del delitto. È lo stesso che, sempre un anno e mezzo fa, si è opposto con tutte le sue forze ad ogni ipotesi di accordo con i grillini. Ora, smentendo platealmente il segretario del suo stesso partito, l’accordo lo sollecita, in vista di un Governo istituzionale: “Chi non ferma queste elezioni è un disertore”. Menzogne che si assommano a menzogne, voltafaccia che seguono a voltafaccia. Una sorta di danza pirrica della bugia, dove l’unica regola certa sembra essere quella dettata dalla necessità di spararle sempre più grosse.
Insomma, tutti insieme, appassionatamente, perché questi moderni sacerdoti della falsità, pur calpestandone memoria ed intelligenza, continuano a ripetere, ovviamente mentendo ci mancherebbe, di “avere a cuore le sorti del popolo”.