Messa a punto sui vaccini anti-Covid- I casi specifici (Parte III)

Messa a punto sui vaccini anti-Covid- I casi specifici (Parte III)

29 Luglio 2021 0 Di Miriam Perfetto

“Tutto Sanità” raccolte le perplessità, i timori e le paure che le persone hanno, attraverso questa ulteriore intervista al Dottore Carlo Alfaro cerca e spera di far chiarezza.

  • Dottore Carlo Alfaro, si dovrà effettuare la terza dose del vaccino anti-Covid?

Al momento non si sa con certezza. La vaccinazione anti-Covid con vaccini a Rna messaggero (Pfizer e Moderna) sembra sviluppare secondo gli studi un’immunità particolarmente robusta e duratura, addirittura 50 volte più elevata rispetto a quella di chi ha contratto la malattia, per cui potrebbe non essere necessario effettuare richiami, almeno fino a quando il virus e le sue varianti non dovessero mutare radicalmente dalle forme attuali. In base agli studi disponibili, il Cdc –Centers for Disease Control and Prevention- e l’Acip – Advisory Committee on Immunization Practices- negli Usa concludono che una terza dose di vaccino al momento non è necessaria né utile ad aumentare l’efficacia delle prime dosi. In Europa, gli esperti del Joint Committee on Vaccination and Immunisation, la considerano invece una possibilità per rafforzare e preservare l’immunità anche di fronte a possibili varianti. In realtà si potrebbe raccomandare, come sta facendo Israele e come si sta orientando a fare il Regno Unito, solo per le persone immunodepresse.

  • Si può fare la vaccinazione anti-Covid in gravidanza e allattamento?

Certo. Sebbene gli studi concordino che le donne in gravidanza devono essere considerate una popolazione fragile e la vaccinazione non sia controindicata in gravidanza e in allattamento, ci sono ancora in questa fascia di popolazione erronee resistenze e timori al vaccino anti-Covid.

E’ vero che sarà disponibile anche un vaccino italiano, chiamato ‘e-Vax’?

Esatto, sono attesi a fine agosto i primi dati clinici sulla sicurezza e l’immunogenicità del vaccino italiano Covid-eVax, messo a punto dalle aziende Takis e Rottapharm. Stando ai dati preclinici su topi modificati in modo da avere lo stesso recettore Ace umano utilizzato dal virus per invadere le cellule, il vaccino protegge dal contagio e funziona contro le varianti. Il vaccino è diverso da quelli finora approvati perché utilizza la tecnologia del Dna unita alla tecnica dell’elettroporazione, che permette il passaggio del Dna nelle cellule utilizzando brevi stimoli elettrici.

  • Quale vaccino si usa per i minorenni?

Attualmente, il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’Ema ha concesso l’estensione dell’uso del vaccino Spikevax di Moderna, inizialmente autorizzato per gli over 18, anche negli adolescenti dai 12 ai 17 anni d’età. È il secondo vaccino anti-Covid-19 approvato per gli adolescenti, dopo il vaccino Pfizer/Biontech inizialmente indicato negli over 16 e poi esteso ai 12-15enni.

  • Molti genitori sono in crisi se sia giusto vaccinare i figli dai 12 ai 18 anni. Mi elenca i principali motivi per vaccinare gli adolescenti?

Proviamoci:

  1. 1. Limitare la circolazione virale, dato che gli adolescenti tendono ad avere una vita sociale molto attiva e dinamica dunque ad essere più esposti al contagio;
  2. 2. Limitare l’emergenza e la circolazione di nuove varianti: Paesi ad alto tasso di vaccinazione come Israele, Stati Uniti e Regno Unito, hanno visto un aumento di circolazione virale nei non vaccinati, che sono prevalentemente giovani, e soprattutto da variante Delta;
  3. 3. Aprire l’anno scolastico in sicurezza e senza mascherine, nel caso si raggiungesse una copertura vaccinale sufficiente a garantire l’immunità di gregge;
  4. 4. Evitare che i ragazzi si ammalino di una malattia che, sebbene di solito per loro non risulti pericolosa, in rari casi può essere grave e causare complicazioni e sindrome Long-Covid.

La Società italiana di pediatria ricorda che su 4.218.979 casi di Covid-19 diagnosticati in Italia, e 125.058 decessi, il 5,5%, con 11 decessi, ha riguardato la fascia di età 0-9 anni e il 9,6%, con 15 decessi, la fascia 10-19 anni. 4. Proteggere parenti anziani o fragili e compagni di scuola non vaccinati. 5. Motivo psicologico: sentirsi sicuri per tornare a uscire, viaggiare, frequentare gli amici, ricominciare a vivere.

  • Quali sono i motivi invece per non vaccinare gli adolescenti?

Il punto principale è:

  1. Scarsa incidenza e patogenicità del Covid-19 in questa età: gli adolescenti sono poco colpiti dal virus per cui è più importante dare la priorità vaccinale alle fasce di età a rischio, a parte gli adolescenti a loro volta con comorbilità che li rendono fragili, che sono l’unica categoria di adolescenti cui viene offerto il vaccino in Paesi come Germania e Regno Unito (compresi quelli che convivono con persone immunodepresse);
  2. 2. Possibile loro copertura dall’immunità di gregge generata dalla vaccinazione di massa degli adulti;
  3. 3. Timore di effetti collaterali: i dati disponibili dagli studi clinici di fase 3 prima dell’autorizzazione all’uso sono in grado di rilevare effetti avversi comuni ma non eventi più rari che emergono invece dal sistema di sorveglianza post-marketing. In particolare, in tutto il mondo, ci sono segnalazioni di miocardite e pericardite dopo la vaccinazione con i vaccini anti-Covid a Rna messaggero nei giovani. I dati a disposizione suggeriscono che il decorso della miocardite e pericardite dopo la vaccinazione non è diverso da quello della miocardite o della pericardite in generale. Negli Usa, il Comitato consultivo dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (Cdc) ha concluso che i casi di miocarditi e pericardite, rari e non gravi, si verificano soprattutto nei maschi, dopo la seconda dose ed entro una settimana dalla inoculazione. Al momento sono stati 1.226 i casi segnalati al Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) su circa 300 milioni di dosi di vaccini Pfizer e Moderna. In relazione all’età, per ogni milione di seconde dosi, sono stati segnalati circa 67 casi nei maschi di età 12-17 anni, 56 casi nei maschi di età 18-24 anni e 20 casi nei maschi di età 25-29 anni, mentre i tassi per le femmine sono stati 9, 6 e 3 casi, rispettivamente. In Europa, il Comitato per la sicurezza dell’EMA (Prac), in una nota, ha raccomandato di aggiornare le informazioni dei vaccini Pfizer e Moderna segnalando tra gli effetti collaterali il rischio di rari casi di miocardite e pericardite, principalmente entro 14 giorni dalla vaccinazione, più spesso dopo la seconda dose e nei giovani adulti di sesso maschile. In 5 casi purtroppo l’esito è stato fatale. Pertanto l’EMA raccomanda di inserire la miocardite e la pericardite come nuovi effetti indesiderati nel foglietto illustrativo dei vaccini, assieme a un’avvertenza per sensibilizzare gli operatori sanitari e le persone che li assumono a osservare con attenzione sintomi quali respiro affannoso, battito cardiaco accelerato, che può essere irregolare, dolore toracico.

“Tutto Sanità” ringrazia il Dottore Carlo Alfaro sapendo di poter sempre contare sulla sua professionalità e disponibilità, garantendo, così, una informazione corretta ai suoi lettori.