Miguel Bachi, il pugilato mi ha dato la forza di reagire al bullismo
11 Gennaio 2022Come hai vissuto e come vivi la paura della pandemia e del contagio ed il notevole disagio legato alle indispensabili misure restrittive?
Inizialmente la paura della pandemia e del covid-19 non era molta, tanta gente non credeva ai contagi e alla mortalità che provocava. Personalmente anche io ero abbastanza titubante riguardo la pandemia , non pensavo fosse così pericolosa.
Mano a mano che passava il tempo mi rendevo conto del disagio e del disastro che causava. Non sono un ragazzo che esce spesso e questa cosa mi tranquillizzava .
Quanti danni hanno causato allo sport e alla boxe in particolare le chiusure indiscriminate della prima e la confuso se non cattiva gestione politica?
Sono un ragazzo semplice che lavora e si sfoga in palestra , un ragazzo che va a lavoro la mattina presto e torna dagli allenamenti la sera tardi e poi va a letto .
Ho sempre cercato di fare l’atleta con o senza pandemia. Le misure restrittive inizialmente erano severe ma giuste e con un valido motivo potevi spostarti , a me personalmente non è cambiato molto. Sentivo la difficoltà nel esprimere la boxe come di solito facevo. Perché boxare è un po’ come rappresentare le persone, è un arte nobile ma di rappresentanza popolare. Il Covid ha reso tutto questo inutile e quindi anche boxare solo per uno score pugilistico e senza più le persone vicine a vederti, per le restrizioni, rende difficile rappresentare il senso del pugilato. Credo che le chiusure hanno apportato danni che purtroppo in quel momento erano dovuti. Mi spiego meglio, le chiusure hanno determinato un cambiamento, come tale, sarà sempre un trauma all’inizio. Ma con un indice di contagio e prevalenza della patologia non si poteva fare altro. Tutto lo sport anche il nostro hanno sofferto, perché lo sport è Unione e condivisione. Nel pugilato c’è un confronto tra due uomini o donne che sacrificano tutto per essere sul ring. Ma in quel momento non si poteva rischiare oltre. Per questo non ho mai smesso di allenarmi, perché non si gioca a fare questo sport, è parte di te. Quindi mi allenavo e speravo. La chiusura per quanto dovuta è stato deleteria per sviluppo di nuove esperienze e per il continuum di crescita sportiva e sociale di molti atleti, compreso me. Al mio rientro post periodo Covid, prima e seconda ondata, il bilancio è stato 1V-1S-1P. Proprio a dimostrazione personale che allenamento se pure tanto, era sviluppato e condizionato solo su me stesso. Cosa voglio dire? Il pugilato è confronto e studio continuo e se avviene solo con te stesso, non si amplifica ma si affievolisce e si placa. Ci vuole sempre quella cattiveria sportiva e voglia di confronto sportivo, ma comunque confronto. Gestione politica, intesa come governi e gestione delle palestre , non posso dire molto. Ma non perché non voglio esprimermi, ma perché il Covid è stato veloce e mortale, in quel momento non era possibile pensare alla gestione di match e tornei, solo una volta conosciuto il nostro avversario è stato possibile vincere qualche battaglia, anche se la guerra sembra lunga ed estenuante.
Quanto valore attribuisci al binomio sport-salute, ossia quanto è fondamentale l’attività sportiva per il mantenimento del benessere psicofisico?
Lo sport è salute. Ti salva la vita.
Perché dico questo, lo dico con grande fierezza e orgoglio. Posso dire che le medaglie vere non sono quelle che si vincono sul ring, ma quelle che ti porti nel cuore. Infatti impari a vivere nel rispetto e nell’autodisciplina verso gli altri e verso te stesso. In passato ero un bambino molto timido e venivo spesso bullizzato.
La pratica di questo meraviglioso sport ti insegna che c’è un rispetto prima verso il tuo maestro, il tuo avversario e te stesso. Quello che succede nel ring è affine allo sport, fuori non c è niente di tutto ciò. Quindi lo sport come benzodiazepina naturale. Perché la serotonina prodotta e adrenalina sono molte in ambito agonistico. Ma anche per chi pratica al solo fine definito salutare oppure amatoriale, lo sport ma in particolare la boxe è un insieme di complessi aerobici e non-aerobici che garantiscano un ottimo stimolo per il mantenimento di ottimo livello di salute generale, sia mentale per l’insieme di reazioni ormonali che lo costituiscano. Ma anche per gli ottimi livelli fisiologici dell’organismo rispetto all’età ed il lavoro svolto.
Cosa ti ha dato lo sport in termini di crescita personale, sociale e professionale?
Il pugilato mi ha dato molto, in termini di disciplina e crescita personale. Ho cominciato il pugilato come uno sfogo personale, venivo bullizzato e preso in giro per il mio aspetto, dovuto al mio peso, ero 1.60 cm per 96 kg. Il duro allenamento insieme allo sviluppo corporeo mi ha portato a quello che sono. Ci sono momenti in cui vorrei far capire a tutti quanto sia importante praticare uno sport come il pugilato o un altro sport da combattimento, perché oltre al dimagrimento fisico e la tonificazione, c’è anche una crescita personale che poi si sviluppa nella vita personale e professionale, impari ad autodisciplinare il tuo lavoro e il tuo allenamento. Cosa intendo, mi spiego, impari ad allenarti perché fa bene al tuo corpo e alla mente. Spesso mi chiedano ma perché ti alleni sempre, se non hai match vicini? Allora rispondo che fa parte del mio stile di vita.
Stessa cosa sul lavoro, anche se spero che un giorno, sarà il pugilato mio lavoro, metto sempre molto impegno e precisione anche se penso che sarà una giornata no, mi concentro nell’essere puntuale e rispettoso. Il mio record fino ad oggi ? 14V,5S,2P.
Dove ho conquistato il primo posto al trofeo dell’Appennino, sono diventato campione regionale, campione interregionale e ho partecipato 2 volte ai campionati italiani .