Milleproroghe, il Senato approva il testo che porta novità (contestate da molti) in sanità

Milleproroghe, il Senato approva il testo che porta novità (contestate da molti) in sanità

17 Febbraio 2025 Off Di La Redazione

Il Senato ha approvato il decreto Milleproroghe. I voti a favore sono stati 97, i contrari 57, nessun astenuto. Il provvedimento passa ora alla Camera.

Il decreto è arrivato in Aula, dopo la conclusione dell’esame in Commissione Affari Costituzionali, che ha approvato alcune modifiche al testo iniziale ed è stato approvato con voto di fiducia. Il provvedimento dovrà poi passare alla Camera per la seconda lettura  – con scadenza per la conversione fissata al 25 febbraio – e introduce importanti proroghe riguardanti la fatturazione elettronica e la ricetta elettronica, temi di rilievo per i professionisti sanitarie. Oltretutto ad alto impatto sull”organizzazione dell’assistenza ai cittadini e sulla possibilità stessa di accesso alle cure, come vanno denunciando le principali organizzazioni sindacali, soprattutto quelle dei medici di famiglia,

Ma veniamo alle misure i via di adozione che prevedono, tra l’altro: l‘obbligo di emettere fatture elettroniche per le prestazioni sanitarie rese ai pazienti che è stato ulteriormente posticipato, come riferisce Odontoiatria33. Inizialmente previsto per gennaio 2023, l’obbligo era stato prorogato al 2024 e successivamente al 2025. Con l’attuale decreto Milleproroghe, infatti, tale obbligo è stato rinviato fino al 31 dicembre 2025. Pertanto, fino a tale data, i professionisti sanitari potranno continuare a emettere fatture in formato cartaceo per le prestazioni rese ai pazienti. Per quanto riguarda la ricetta elettronica, il Decreto prevede che, a partire dal 1° gennaio 2025, tutte le prescrizioni mediche, inclusi i farmaci di fascia C non rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale, dovranno essere emesse esclusivamente in formato elettronico. Questa misura mira a integrare tutte le prescrizioni nel Fascicolo Sanitario Elettronico, migliorando la tracciabilità e la gestione delle terapie.

Tra le altre misure sanitarie approvate, un emendamento presentato da Pd e Italia Viva stanzia 1 milione di euro per rafforzare i programmi di prevenzione del tumore al seno. Le risorse, suddivise in 200mila euro per il 2025 e 800mila euro per il 2026, serviranno a potenziare gli screening regionali, ampliando la platea delle donne coinvolte nelle fasce d’età 45-50 anni e 70-74 anni.

I fondi saranno ricavati da una riduzione del Fondo per l’attuazione di misure in favore degli enti locali e dovrebbero servire a migliorare l’adesione ai programmi di prevenzione secondaria, riducendo il numero di diagnosi tardive.

Il decreto prevede il prolungamento di alcune misure già adottate in precedenza per far fronte alla carenza di personale negli ospedali e nel territorio. Inoltre, potrebbero arrivare modifiche al nomenclatore delle prestazioni sanitarie, con effetti diretti sulla gestione delle prescrizioni e dei rimborsi da parte del Servizio Sanitario Nazionale. Resta anche centrale il dibattito sulla riforma dei medici di famiglia, con possibili interventi per regolare il loro ruolo nelle Case di Comunità previste dal Pnrr.