Ministero: garantita la sicurezza alimentare
7 Agosto 2019I controlli a campionatura, relativi all’annualità 2017, sono stati effettuati sia sull’intero territorio nazionale che sui prodotti proveniente dall’estero.
Le verifiche sulla genuinità degli alimenti fanno dell’Italia un Paese sicuro. Sono circa 11.500 i campioni di alimenti analizzati per verificare la presenza di residui di prodotti fitosanitari. Di questi soltanto 109 nel 2017 sono risultati superiori ai limiti massimi consentiti dalla normativa vigente, con una percentuale di irregolarità pari all’0.9%. È quanto rileva il report del ministero della Salute sul controllo dei residui di prodotti fitosanitari negli alimenti: “Controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti – risultati in Italia per l’anno 2017 “. I risultati complessivi nazionali indicano un livello di protezione del consumatore adeguato e le irregolarità (0.9%) sono al di sotto della media europea (2.5%).
Il report contiene le elaborazioni relative ai risultati dei controlli dei residui di pesticidi in alimenti per l’anno 2017 sull’ortofrutta, sui cereali, su alcuni prodotti trasformati, quali olio e vino, costituenti importanti della dieta italiana e mediterranea, le elaborazioni riguardanti i baby food. Inoltre quelle relative ad altri prodotti (trasformati di frutta, ortaggi, cereali, le spezie, i semi), i risultati del piano coordinato comunitario sia a livello nazionale che a livello regionale, i risultati sui prodotti di origine biologica e su alcuni alimenti di origine animale.
I campionamenti sono stati effettuati sia sul territorio nazionale dalle Autorità sanitarie locali e all’importazione dagli uffici periferici del Ministero della salute. I baby food che sono stati campionati secondo le indicazioni più recenti al fine di garantire una maggiore tutela anche delle fasce più vulnerabili della popolazione, quali i bambini, sono risultati rispettare tutti i limiti massimi di residui anche perché non sono stati riscontrati residui di pesticidi. Come i baby food anche l’olio e il vino non hanno presentato anomalie mentre nei cereali e negli altri prodotti la percentuale d’irregolarità è risultata essere diminuita rispetto al 2016.