Monte Faito, martelli pneumatici per allargare la strada:il WWF denuncia
11 Febbraio 2024Con una documentata nota inviata al Procuratore Capo della Procura di Torre Annunziata, alle Forze dell’Ordine, alla Soprintendenza per l’area metropolitana di Napoli e al Parco Regionale dei Monti Lattari, il WWF Terre del Tirreno ha denunciato ennesimi scempi in atto sul Monte Faito nel Comune di Vico Equense.
“Sul Monte Faito – si legge nella nota del WWF – sono in corso da mesi lavori di scavo sull’intera montagna, ai margini della carreggiata sotto il colletto dei grandi alberi che costeggiano le strade ma anche in aree sterrate naturali, per allocare tubature e condotte varie con l’ausilio di escavatori, ruspe e martelli pneumatici, che stanno comportando asportazione di terreno e tonnellate di pietre e il taglio delle radici di secolari alberature con il rischio concreto di mettere a repentaglio la salute delle piante e la loro stessa futura stabilità.
Il WWF denuncia come per la posa delle tubature antincendio, che si stanno predisponendo con fondi del PNRR, il Nulla Osta del Parco Regionale dei Monti Lattari è stato revocato in autotutela nel maggio 2023, in quanto il richiedente Comune di Vico Equense non è il legittimo proprietario della montagna, che appartiene invece alla Città Metropolitana e alla Regione Campania. I lavori, quindi, sprovvisti dell’autorizzazione dei proprietari non sarebbero possibili, inoltre il progetto parrebbe addirittura modificato dopo aver usufruito dei finanziamenti del PNRR! Infine le opere che si stanno eseguendo, come ben sottolineato in una nota inviata dal parco al comune nel giugno scorso, sono del tutto vietate nella zona “A” del parco regionale, e consentite in zona “B” solo se non comportino danni per le alberature di alto fusto né la modifica della morfologia del suolo.
Per quel che riguarda l’allocazione dei lampioni stradali, il WWF ritiene che tali impianti si stiano predisponendo anche dove non erano preesistenti, per cui non trattasi solo di sostituzione e/o ammodernamento ma di impianti ex novo che, a ben vedere, si stanno installando anche in aree naturali poco frequentate se non dalla fauna selvatica per la quale tale illuminazione è assolutamente impattante per lo svolgimento delle funzioni vitali (basti pensare ai rapaci notturni, ai pipistrelli, alle lucciole, ecc… che proprio nel buio trovano le condizioni idonee per cacciare e riprodursi).
“Tutte queste opere erano già state denunciate dal WWF nel novembre 2023 – dichiara Claudio d’Esposito presidente dell’associazione locale – assieme alle modalità improprie di smaltimento dell’asfalto proveniente dalla demolizione del manto stradale per realizzare le trincee e allocare le varie tubature. All’indomani dell’invio dell’esposto e della pubblicazione delle foto del WWF a mezzo social abbiamo documentato, oltre ad una risentita e piccata replica (apparsa il 3 dicembre su Vico On Line) a firma del sindaco, del vice-sindaco, dell’assessore ai lavori pubblici del comune di Vico Equense e del consigliere regionale Gennaro Cinque, anche un fermento sulla montagna con numerosi operai, osservati sul cantiere assieme all’immancabile consigliere regionale, intenti a ricoprire in tempi record la quasi totalità degli scavi effettuati e ad asfaltarne la copertura!”
Nel territorio di Vico Equense la smania di cementificazione, con l’avallo della politica e degli uffici preposti, è arrivata ovunque e non solo nella città e nei borghi, resi celebri dalle “tradizioni culinarie”, ma anche nei boschi silenziosi e bui del Monte Faito, nel cuore del Parco Regionale Monti Lattari, dove a “far luce” su allocchi e volpi ci pensano i milioni di euro erogati, dal Ministero prima e dalla Regione Campania poi, bypassando vincoli e norme di quello che, almeno sulla carta, è un’area naturale protetta oltre che un Sito di Interesse Comunitario.”
In data 6 febbraio 2024, da un ennesimo sopralluogo effettuato dai volontari del WWF, allertati dai cittadini, si è potuto documentare come, in direzione Pian del Pero, si stia procedendo stavolta ad allargare la carreggiata con sbancamenti ed estrazione di roccia, taglio di radici di faggi secolari e realizzazione di cordoli e tratti di muri in pietra a simulare vecchie murature.
Tali opere edili, messe in essere con l’ausilio di mezzi pesanti nonostante la strada del Faito sia ufficialmente interdetta per rischio frana, non sono consentite in area SIC “Dorsale dei Monti Lattari” (cod. IT 8030008), ovvero in area della Rete Natura 2000, senza previa redazione di una Valutazione di Incidenza, né appaiono consentite dal P.U.T. vigente. Inoltre sembrerebbe non risultare alcuna autorizzazione dell’ente Parco Regionale per l’allargamento di strade tramite sbancamento della scarpata e realizzazione di muri in zona B di parco.
Visto che i lavori procedono senza soluzione di continuità da mesi e i violenti sbancamenti di roccia del piede della scarpata, ai margini della carreggiata, incidono sul delicato equilibrio idrogeologico aggravando l’instabilità dei versanti e la tenuta degli alberi a ciglio strada;
i lavori chilometrici di scavo, per allocazione di corrugati, tubature, cavi e quant’altro, hanno comportato l’estrazione di terreno, rocce e asfalto, con creazione di depositi al suolo di rifiuti permanenti da mesi con gravi rischi per le componenti eco-sistemiche dell’area tutelata;
il WWF ha chiesto un urgente intervento atto ad accertare la legittimità di tutte le opere realizzate e/o in corso d’opera valutando l’ipotesi del sequestro dell’area in caso di accertate violazioni per evitare che eventuali reati vengano portati alle estreme conseguenze.