Morbillo 2019
26 Aprile 2019A sorpresa nel centro-Nord le regioni più colpite. Lazio e Lombardia, infatti, guidano la “classifica”. Bene la Campania che è sotto la soglia della media nazionale.
Nel primo trimestre del 2019 sono stati segnalati in Italia 557 casi di morbillo. Lo riferisce una nota dell’Istituto superiore di Sanità (Iss) che sottolinea, inoltre, come più della metà dei casi si è verificata in due regioni – Lombardia e Lazio – che hanno anche riportato le incidenze più elevate. Rispetto al dato dell’incidenza nazionale che è stata di 36,8 casi per milione di abitanti sono appunto queste due le regioni più colpite: il Lazio con 138 casi ed un’incidenza del 93, 8 per milione di abitanti; la Lombardia con 162 casi ed un’incidenza del 64,6 per milione.
A seguire, l’Emilia Romagna con 69 casi ed incidenza di 62,0; la Puglia, 45 casi per un’incidenza di 44,5. Quindi la Campania, con 42 casi ed un’incidenza del 28,8 per milione di abitanti.
L’età mediana dei casi è stata 30 anni. Sono stati segnalati 62 casi in bambini sotto i 5 anni di età, di cui 21 avevano meno di 1 anno. L’87,5% dei casi era non vaccinato al momento del contagio. Il 31% ha sviluppato almeno una complicanza. Tra le complicanze, sono stati segnalati anche due casi di encefalite. È stato segnalato un decesso per complicanze respiratorie, in un adulto (45 anni), non vaccinato. Sono stati segnalati 29 casi tra operatori sanitari e 8 casi tra operatori scolastici.
L’11,1% dei casi (62) aveva meno di cinque anni di età (incidenza 25,5 casi su un milione. Di questi, 21 erano bambini sotto l’anno di età (incidenza 46 casi su di un milione. Il 50,1% dei casi si è verificato in persone di sesso femminile. Lo stato vaccinale è noto per 528rispetto ai 557 casi registrati; di questi, l’87,5% (462) era non vaccinato al momento del contagio, il 6,6% aveva effettuato una sola dose, il 2,1% aveva ricevuto due dosi e il 3,8% non ricorda il numero di dosi. Questi i datri epidemiologici più significativi.