Morti evitabili: Italia divisa in due
28 Maggio 2019Il Rapporto Mortalità evitabile con intelligenza (Mevi) 2019 rimanda una “fotografia” pessima del Sistema sanitario campano, in pratica confermando il dato 2018.
Ben pochi conoscono, a volte persino tra le fila degli operatori sanitari, la sigla Mevi che sta per “Mortalità evitabile con intelligenza”. Questo acronimo è stato scelto per titolare l’ultimo rapporto autofinanziato e creato dalla Nebo Ricerche PA sui casi registrati dall’Istat tra il 2014 e il 2016: una vera e propria “fotografia” dei cosiddetti “decessi evitabili”, perché legati alla qualità (non ottimale) dei servizi sanitari oppure causati da interventi poco efficaci di prevenzione. La Campania, a leggere con attenzione il rapporto Mevi, (cliccabile e consultabile in rete https://www.mortalitaevitabile.it/_mevi/2019/MEVi2019-rapporto.pdf) non se la passa per nulla bene: le province di Avellino, Benevento e Salerno si piazzano, rispettivamente, all’83°, al 94° e al 98° posto. Piazzamenti poco lusinghieri, ma non i peggiori in assoluto: Caserta e Napoli infatti si piazzano, rispettivamente, al 109° e al 110° posto. In poche parole, un quadro a tinte fosche per la Campania: si muore di più rispetto al nord Italia e per ragioni “futili”, legate non solo alle carenze delle strutture sanitarie, ma anche al pessimo stile di vita della popolazione campana.
Sedentarietà, abuso di alcol e tabacco, alimentazione sregolata e mancanza della più elementare “prevenzione primaria”: sono queste le cause che uccidono migliaia di campani e che rendono la nostra regione così diversa da quelle settentrionali. Il rapporto Mevi dunque ci mostra un’Italia a due facce, l’una diametralmente opposta all’altra: ad un Nord che appare contraddistinto da una bassissima incidenza della mortalità per cause “futili”, si contrappone un Sud dove ad un disorganizzato sistema sanitario pubblico (e spesso anche privato) si somma una popolazione poco attenta alla sua salute. Un mix esplosivo che rende i meridionali più soggetti alle “morti evitabili”.
La stessa Campania dunque può e deve fare di più: migliorare in profondità il proprio sistema sanitario ed educare di più ad un corretto stile di vita i suoi abitanti. Solo conducendo una vita sana e facendo attenzione alla prevenzione si può invertire la rotta e sperare di giungere nelle prime posizioni nei prossimi rapporti Mevi.