Moscati di Avellino, porte aperte in rianimazione

Moscati di Avellino, porte aperte in rianimazione

3 Dicembre 2019 0 Di T.U.

Il direttore generale, Renato Pizzuti, ha evidenziato il risvolto umano del progetto, definito “un importante passo in avanti verso l’umanizzazione dell’assistenza”.

 

Un’assistenza che guarda al paziente nella sua interezza: corpo e psiche. In quest’ottica il reparto di rianimazione dell’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” apre le porte ai parenti dei ricoverati, consentendo visite ai degenti della terapia intensiva quasi senza limiti orari.

Un progetto di notevole rilevanza umana e sociale, avviato tre anni fa, su iniziativa dell’allora Direttore Sanitario, Maria Concetta Conte (oggi Ds dell’Asl di Benevento), e finanziato con i fondi del Piano Sanitario Nazionale. Un progetto che la stessa Conte, lo scorso anno, ha voluto integrare, prevedendo, oltre ai lavori di adeguamento strutturale del reparto, anche un potenziamento dell’organico con l’introduzione di figure professionali fondamentali, come gli psicologi, a supporto all’attività degli altri operatori. Un percorso lungo, ma ben gestito, che ieri ha trovato il punto di arrivo con l’inaugurazione del nuovo servizio.

«Fin dalla loro istituzione, circa 50 anni fa – ha spiegato il Responsabile dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione del “Moscati”, Angelo Storti, nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto – le rianimazioni sono sempre state reparti chiusi, in cui la presenza dei familiari accanto al paziente era molto limitata. Una scelta che è stata motivata col timore di un aumento delle infezioni per il paziente stesso e di un’interferenza nelle cure. Le attuali conoscenze hanno invece dimostrato che tali timori sono del tutto infondati: la vicinanza di persone care al fianco dell’ammalato non aumenta in alcun modo l’incidenza dei problemi infettivi, aumenta piuttosto la rassicurazione del paziente e si riducono ampiamente gli indici di stress. Per medici e infermieri lavorare sotto lo sguardo dei familiari può rappresentare una fatica in più, ma il lavoro fatto alla presenza di persone vicine ai degenti consente di conquistarne la stima, la fiducia, la considerazione».

Il Direttore Generale dell’Azienda “Moscati”, Renato Pizzuti, ha evidenziato il risvolto umano del progetto, definito «un importante passo in avanti verso l’umanizzazione dell’assistenza. L’Azienda ha pienamente condiviso la filosofia delle cure che pone l’ammalato al centro, con una presa in carico della persona in tutte le sue dimensioni, inclusa quella psicologica e relazionale. Si tratta di un percorso avviato tempo fa e che ci ha portato oggi a rispondere con efficacia anche a quella che è una raccomandazione della Regione Campania: avvicinare il mondo delle cure al mondo delle famiglie dei pazienti». Dall’attuale ora e mezza di visita concessa ai parenti dei pazienti ricoverati nella terapia intensiva della Città Ospedaliera, a partire dal 16 dicembre, l’accesso sarà consentito a uno o anche due familiari dalle 8 alle 12 e dalle 15 alle 19.