Napoli, 29enne deceduto dopo l’intervento: arriva la condanna per il chirurgo
18 Dicembre 2024Giustizia, tarda ma arriva. Anche se non ci sono condanne e pene per riparare alla perdita di una giovane vita. Il tribunale di Nola ha condannato a due anni di carcere il medico Stefano Cristiano, il chirurgo bariatrico che operò allo stomaco Raffaele Arcella, 29enne di Caivano che morì poco dopo l’intervento eseguito presso la Clinica Trusso di Ottaviano.
La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico Alessandra Zingale, che ha condannato l’imputato anche al risarcimento da liquidarsi in sede civile a favore degli eredi di Arcella (difesi da Fernando Maria Pellino).
Cristiano è sotto processo anche al tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) per la morte per colpa medica del 69enne Francesco Di Vilio e per le lesioni gravi procurate alla 30enne Angela Iannotta.
Sia Di Vilio che la Iannotta, entrambi di Santa Maria Capua Vetere, furono operati da Cristiano allo stomaco con applicazione del bypass gastrico, stesso intervento subito da Arcella. Il 69enne Di Vilio aveva un tumore mentre la Iannotta, madre di tre figli, voleva dimagrire, e dopo l’intervento di Cristiano finì in fin di vita all’ospedale di Caserta, dove passò un calvario durato diversi mesi, subendo numerose operazioni salvavita, fino all’intervento ricostruttivo dell’addome, eseguito dal dottor Francesco Corcione.
Al processo al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, la cui prima udienza dibattimentale si terrà il 16 gennaio prossimo, i difensori della Iannotta e di Di Vilio (avvocati Gaetano e Raffaele Crisileo) sono riusciti ad ottenere la chiamata come responsabile civile della struttura sanitaria, Villa Del Sole di Caserta, dove avvennero gli interventi di Cristiano.