Napoli è lontana da Roma: De Luca sotto attacco
8 Settembre 2019Vincenzo Viglione: “Se il Governo nazionale avesse voluto ispirarsi all’attuale gestione dei rifiuti della Campania, sarebbe dovuto tornare indietro di 20 anni”.
La “pace” fra 5 Stelle e Pd, siglata con la creazione di un Governo a livello nazionale non si ripropone, a cascata, a livello locale. Qualche giorno fa era stata il capogruppo pentastellata in Consiglio regionale, Valeria Ciarambino, a rompere gli indugi: “Un accordo di Governo a livello nazionale, realizzato in funzione di una legge elettorale che non consente la governabilità ad una sola forza politica e con l’unico fine di continuare a portare avanti un progetto di grande respiro per l’Italia con una figura alta di garanzia come Giuseppe Conte, non ha nulla a che vedere con presunte alleanze che qualcuno prova strumentalmente ad attribuirci in Campania”.
E ancora: “Il Movimento 5 Stelle non sarà mai alleato con chi è nemico della Campania. E oggi il nemico numero uno della nostra amata terra, con la complicità della maggioranza Pd in Consiglio regionale, si chiama Vincenzo De Luca”. Oggi, sul tema rifiuti, a rimarcare differenze e distanze incolmabili è il consigliere regionale grillino e segretario della Commissione ambiente, Vincenzo Viglione. “Se proprio, come sostiene De Luca, il nostro Governo nazionale avesse voluto ispirarsi all’attuale gestione dei rifiuti della Campania, sarebbe dovuto tornare indietro di 20 anni e sviluppare un piano che preveda siti di stoccaggio ovunque, una produzione incontrollata di ecoballe e costosissimi trasferimenti fuori regione a carico dei contribuenti campani – denuncia Viglione – il rifiuto degli inceneritori non è certo farina del sacco di De Luca, tra l’altro impegnato a dare una quarta linea a quello di Acerra.
Èsemplicemente un punto su cui abbiamo combattuto per anni e il governatore non è stato in grado di distinguersi per operatività, visto che il superamento degli inceneritori avrebbe dovuto coincidere con l’inizio dell’era degli impianti di compostaggio, di cui in Campania ancora non c’è traccia, sebbene previsti da una legge e da un piano del 2016 a firma dello stesso De Luca”.
Insomma, se le parole hanno ancora un senso ed un peso – anche se, per la verità, dopo lo spettacolo offerto dalla politica in questi giorni è lecito avere dubbi – par di capire che se a qualcuno è venuto in mente di riproporre a livello locale quanto fatto a livello nazionale, qui in Campania troverà qualche ostacolo in più.