Nei numeri il successo di Cosped
18 Maggio 2019Portato a regime, come già avvenuto in altre realtà regionali, il progetto determinerà nel tempo la riduzione degli accessi inappropriati ai pronto soccorso.
Ben 3.800 visite nei presìdi di Napoli e provincia che, grazie ai pediatri di libera scelta, hanno garantito la continuità assistenziale delle cure primarie pediatriche nelle giornate festive e prefestive tra il 20 aprile ed il primo maggio. I dati sull’assistenza sono quelli del progetto pilota CoSPed, voluto dalla Regione Campania e realizzato grazie al supporto e all’adesione della Fimp e delle Asl campane.
«L’obiettivo – ricorda il vice presidente nazionale Fimp Antonio D’Avino – è stato sin dal primo momento quello di garantire la continuità dell’assistenza specialistica ai bambini e agli adolescenti campani nel periodo delle vacanze di Pasqua, lasso di tempo tra i più a rischio per il maggior carico di lavoro per le strutture sanitarie ospedaliere. Grazie a questo progetto i piccoli pazienti e i cittadini hanno potuto trovare non solo una risposta specialistica sul territorio, considerato che sono stati coinvolti nel progetto anche i giovani colleghi in attesa di occupazione presenti nella graduatoria regionale, ma soprattutto la soluzione “abituale”, offerta dai loro stessi pediatri di famiglia». Valore aggiunto del progetto, per il quale ora si punta ad una operatività ordinaria e non più straordinaria, è stata la capillarità dei presidi distrettuali, che si trovano su tutto il territorio provinciale.
E solo in virtù del rapporto di fiducia tra pediatra delle cure primarie e famiglia si è potuta offrire una disponibilità e una prossimità delle cure che nessun pronto soccorso potrà mai garantire. Grazie al progetto CoSPed si sono azzerati i tempi di attesa della risposta ai bisogni sanitari, potenziando di fatto la retedelle cure primarie.
Portato a regime, come già avvenuto in altre realtà regionali, il progetto determinerà nel tempo la riduzione degli accessi inappropriati ai pronto soccorso e potrà servire anche a diminuire drasticamente i costi a carico del servizio sanitario pubblico.
«I medici della continuità assistenziale con i quali c’è stata grande collaborazione, potranno in questo modo inviare a noi pediatri i piccoli pazienti che hanno bisogno di una valutazione di secondo livello – conclude D’Avino – e, nel caso dell’esigenza di un ricovero, si dovrà prevedere un percorso preferenziale. Proprio per consentire una risposta adeguata da parte del territorio sarà necessario dotare i presidi delle strumentazioni e degli ausili necessari a fare diagnosi rapide, con lo scopo di iniziare e concludere il percorso di cura nella sede territoriale». L’appuntamento di Sorrento, che vedrà la partecipazione di specialisti da tutta Italia e dall’estero, sarà l’occasione per discutere anche di disturbi del neurosviluppo, vaccini e molto altro. Un rendez-vuos di esperti, insomma, che consentirà ancora una volta di mettere in rete le esperienze, garantendo così ai piccoli pazienti e alle loro famiglie un’assistenza sempre più di qualità.
Sarà in modo particolare la tavola rotonda prevista per sabato a mettere in contatto i pediatri di famiglia con i Direttori Generali delle Asl, con gli esponenti della Regione e con l’Ordine dei medici di Napoli. Un confronto che mira all’impostazione di azioni concrete che possano trovare una rapida ed efficace applicazione sul territorio.