Nell’era del virus non si è fermata la violenza di genere
19 Giugno 2020Il manager della Napoli 1, Ciro Verdoliva: “Le necessarie norme di contenimento hanno creato un’emergenza nell’emergenza, per questo abbiamo intensificato la nostra azione”.
Angariare i più deboli. L’Asl Napoli 1 Centro non ha mai smesso di essere al fianco delle donne vittime di violenza di genere, sostenendole ancor di più nei mesi del lockdown. «In Italia e nel mondo – dice il direttore generale Ciro Verdoliva – le necessarie norme di contenimento hanno creato un’emergenza nell’emergenza, per questo abbiamo voluto rafforzare ancor più l’impegno dell’ASL Napoli 1 Centro nell’affrontare il fenomeno della violenza di genere, da tempo riconosciuto dall’OMS come un problema di sanità pubblica. Il lockdown ha infatti esacerbato le relazioni a rischio in una convivenza quasi forzata, proprio in un momento in cui il senso comune percepiva come ridotte le possibilità di ricevere aiuto. In tutti questi mesi lo sportello anti violenza (OLV – Oltre La Violenza) dell’ASL Napoli 1 Centro ha continuato ad essere operativo e aperto al pubblico.
Ma c’è di più, è stata intensificata l’offerta del servizio con attività di sostegno psicologico anche attraverso consulenze telefoniche e assistenza online. Nei difficilissimi mesi di marzo, aprile e maggio (in particolare dal 9 marzo al 18 maggio) sono arrivate sul numero 338-500.43.98 e sulla email oltrelaviolenza@aslnapoli1centro.it del servizio Oltre la violenza numerose chiamate per richiesta di informazioni da parte di utenti, operatori del settore e cittadini che stavano vivendo momenti difficili nelle loro relazioni affettive e sentimentali. Sono stati completati moltissimi colloqui telefonici assimilabili a consulenze psicologiche individuali a distanza e sono stati predisposti anche piani di intervento per autori di violenza contro le donne e di genere.
Allo stesso tempo il gruppo di lavoro dell’Asl Napoli 1 Centro ha intensificato l’attività comunicativa su stampa e social network, con un piano di comunicazione che ha avuto tra i suoi obiettivi quello di sensibilizzare i cittadini rispetto alla violenza contro le donne. «Due Cuori e Una Quarantena» e «Papà in Gioco» (quest’ultima realizzata in collaborazione con il Dipartimento degli Studi di Genere della Federico II e gli altri partner del progetto europeo Vidacs) sono state due delle campagne messe a punto in questi mesi. “La scelta è stata quella di esplorare le differenze di genere e farle emergere, come possibilità per dar voce anche agli uomini – dice la psicologa referente del progetto Antonella Bozzaotra -. Abbiamo cercato di valorizzare le risorse e le esperienze degli uomini sia come partner che come padri”. Il vademecum “Come contenere la pandemia della violenza maschile contro le donne” ha inoltre offerto alcune indicazioni ispirate alle regole di prevenzione diffuse per il contrasto dell’epidemia da Covid-19 e riadattate al fenomeno della violenza, con l’obiettivo di offrire suggerimenti per prendersi cura delle proprie relazioni e prevenire la violenza in ogni sua manifestazione.