NeMO: NeuroMuscular Omnicentre
30 Ottobre 2019Nella mattinata di ieri, all’ospedale Monaldi della Azienda ospedaliera dei Colli, la presentazione del nuovo Centro di cura avanzato per le malattie neurologiche degenerative.
I lavori per realizzare la struttura sono già cominciati ed alla fine consegneranno un riferimento regionale importante per il trattamento di queste severe patologie. NeMO (NeuroMuscular Omnicentre) il nome del Centro clinico che si sta realizzando e che sarà finanziato e gestito dalla Fondazione Serena onlus. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di assistere pazienti affetti da malattie neuromuscolari quali la Sclerosi laterale amiotrofica (Sla), le distrofie muscolari e l’Atrofia muscolare spinale (Sma). L’Unita operativa di Napoli che si sta realizzando entrerà in funzione subito dopo l’estate e potrà garantire l’assistenza a circa duemila persone ogni anno.
In Italia, la Lombardia, che vanta una popolazione di quasi 10 milioni di abitanti, risulta essere la regione con il numero di casi maggiore pari a circa 600; seguono la Campania, il Lazio e la Sicilia con circa 300-350 casi. Stime al di sotto dei 50 casi si riscontrano nelle regioni Basilicata (35), Molise (19) ed infine Valle d’Aosta (8).
Il Centro di Napoli sarà dotato di 23 posti letto per la degenza ordinaria, di cui 6 per l’accoglienza di pazienti in età pediatrica, ai quali si aggiungono 3 posti per le attività di Day Hospital. La struttura avrà tre regimi di intervento: ricovero, day service e day hospital, ambulatori multidisciplinari.
Ieri mattina alla cerimonia di presentazione dei lavori avviati, hanno preso parte il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il presidente del Centro Clinico NeMo, Alberto Fontana, e il direttore generale dell’Azienda ospedaliera dei Colli, Maurizio di Mauro. “È un’operazione questa – ha detto De Luca intervenendo alla presentazione del progetto – che ha un valore sia dal punto di vista sanitario che, ma ancor più grande, da un punto di vista umano. In un mondo complicato dove, pur a fatica, ascoltiamo parole di violenza, competizione esasperata e aggressività, non possiamo non notare che nel dibattito pubblico mancano le parole relative alla sofferenza umana. Questa è una cosa che non interessa a nessuno. Per fare questa iniziativa ci vuole non soltanto un orientamento di politica sanitaria. Ci vuole una concezione di valori, ci vuole un’idea della vita, ci vuole qualcosa che parla, semplicemente, di valori umani fondamentali altrimenti questa iniziativa non si fa”.
Per il direttore generale dell’Azienda ospedaliera dei Colli la struttura che sorgerà nel Monaldi “è motivo di grande orgoglio. Si tratterà, infatti, del Centro più grande d’Italia. Il percorso avviato rappresenta non solo un protocollo di cura più efficace ma un processo di umanizzazione che serve a tutta l’azienda”.