Neolpasia prostatica, esami sempre meno invasivi
9 Luglio 2019Un esame delle urine può diagnosticare il cancro aggressivo della prostata e prevede se i pazienti avranno bisogno di un trattamento nei 5 anni successivi.
Grazie a questo test, nome in sigla Pur (Prostate Urine Risk), sviluppato dai ricercatori della University of East Anglia (Uea) e della Norfolk and Norwich University Hospital, in Inghilterra, possono essere identificati anche coloro con una probabilità più bassa di aver bisogno del trattamento, evitando così gli esami invasivi per i pazienti a basso rischio.
“Il cancro della prostata si sviluppa lentamente e non è causa di morte per la maggior parte degli uomini colpiti, ma sfortunatamente, al momento non abbiamo la capacità di dire in quali sarà necessario un trattamento radicale e in quali no – spiega Shea Connell, della Uea – spesso le indagini attuali non sono sufficienti, basti pensare che fino al 75% degli uomini è negativo al cancro nonostante un livello elevato nel sangue di antigene prostatico specifico (Psa), uno degli esami svolti per l’indagine insieme a risonanza magnetica, biopsia e esplorazione rettale digitale. Al contrario il 15% tra coloro con un valore di Psa nella norma hanno il cancro, in alcuni casi (15%) di tipo aggressivo.
Di conseguenza è stata istaurata una “politica di sorveglianza” che richiede esami di follow-up costanti e invasi, a cui circa il 50% degli uomini non aderisce. “Questo test ha il potenziale per migliorare il processo decisionale clinico aiutando a identificare gli individui senza cancro, quelli con malattia ma a basso rischio e quelli che dovrebbero essere trattati – spiega Robert Mills, del Norfolk and Norwich University Hospital.
Pur è stato sviluppato a partire dall’esame dell’espressione di 167 geni nei campioni di urina di 537 uomini. I ricercatori hanno trovato una combinazione matematica di 35 geni differenti che possono essere utilizzati per calcolare il rischio. Il test fornisce una valutazione simultanea del tessuto non-canceroso e dei gruppi di rischio (basso, intermedio e alto) e mostra quanto il cancro sia aggressivo.
Il test quindi può essere utilizzato non solo per la diagnosi di cancro senza procedure invasive, ma anche per identificare il rischio dei pazienti, riuscendo a prevedere se quelli che ne sono affetti o sotto sorveglianza attiva richiedono un trattamento”.