Neoplasie, il meccanismo di farmacoresistenza
24 Settembre 2019Direttamente dagli USA il sannita, Antonio Iavarone, ha illustrato i progressi di uno studio, condotto in America, che mira alle diagnosi precoci ed alle terapie personalizzate.
Quale sia il meccanismo con cui alcuni tumori si sviluppino ed offrano resistenza alle cure: è questo l’obiettivo che l’Institute for cancer genetics (Istituto di ricerca sulla genesi del cancro, ndr) della Columbia University si pone. Il centro è guidato da Antonio Iavarone, sannita, che ha tenuto oggi un seminario al dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università degli studi del Sannio.
Al centro dello studio gli ultimi risultati ottenuti dal lavoro di ricerca che ha coinvolto anche studiosi del gruppo di bioinformatica e statistica di Unisannio. È una equipe impegnata nello sviluppo di metodologie specifiche per i Big Data e volte alla scoperta ed individuazione delle caratteristiche molecolari e dei marcatori predittivi dei tumori.
L’attenzione sì è particolarmente focalizzata sulle terapie personalizzate e sulla medicina di precisione; si tratta di tecniche fondate su analisi genetiche e molecolari per combattere, in particolare, il glioblastoma, uno dei tumori cerebrali più aggressivi che fa registrare una frequenza tra gli adulti di 12mila all’anno e che rappresenta la prima causa di morte in età pediatrica e nei giovani adulti.
“Grazie alla ricerca di base che consente di sconfiggere il cancro in tempo reale – ha sottolineato lo studioso – non esistono oggi tumori non curabili; in Italia, tuttavia, mancano le possibilità scientifiche, cliniche e tecnologiche che la estromettono dalla rete internazionale di ricerca”.
Iavarone, medico, docente, studioso, è un vanto per il Sannio e non solo. Ottenuta la specializzazione all’Università cattolica di Roma nel 1991, fino al 1999 ha lavorato nel reparto di Oncologia Pediatrica del Policlinico Agostino Gemelli di Roma, sviluppando ricerche per lo studio del neuroblastoma e riuscendo ad individuare il ruolo della proteina ID2 nello sviluppo di alcuni tumori dei bambini. Dal 2002 è professore di Patologia e Neurologia al Columbia University Institute for Cancer Genetics di New York ed è responsabile di un gruppo autore di ricerche nella lotta contro i tumori.