Nessun turnover, cure primarie a rischio
9 Marzo 2019Fimmg Napoli: Andrà in pensione circa il 65% dei medici di famiglia attualmente in servizio, in mancanza di un adeguato ricambio sarà un autentico disastro per l’assistenza”.
Sembra ormai un ritornello ma niente a che vedere con la musica. Le principali sigle sindacali del comparto e quelle mediche, da diversi mesi, denunciano il pericolo che potrebbe venire all’assistenza primaria in mancanza di un intervento, tempestivo e concreto, per assicurare il naturale ricambio dei professionisti. Molto presto i cittadini campani potrebbero trovarsi senza medici di famiglia, privi insomma di assistenza primaria. L’allarme lanciato dal livello regionale campano della Federazione italiana dei medici di medicina generale della Fimmg viene ora ripreso con enorme preoccupazione anche dai medici di Napoli e provincia che, con più di 1.200 studi su tutto il territorio, assistono una popolazione di circa un milione e 500mila persone.
Lo spettro che incombe è quello di un pensionamento (quinquennio 2019-2024) al quale non sta facendo seguito in regione un congruo reclutamento. «Andrà a casa circa il 65% di quanti oggi sono in servizio», spiegano i vertici provinciali Fimmg Corrado Calamaro e Luigi Sparano. «Manca un turnover che faciliti l’inserimento in professione dei medici formati in medicina generale (in possesso del diploma di formazione in medicina generale) e di coloro che hanno titoli equipollenti (abilitati al 31.12.1994) che detengono i requisiti per l’accesso alla professione di medico di famiglia».
In particolare, già da quest’anno, in assenza di un meccanismo regionale di assegnazione contestuale di incarichi, la popolazione si sta ritrovando senza quei medici di famiglia necessari per l’assistenza primaria.
Ecco perché dalla Fimmg arriva un invito alla Regione Campania ad organizzare con urgenza l’ufficio deputato all’assegnazione degli incarichi in ottemperanza alle norme attualmente vigenti a seguito dell’Accordo collettivo nazionale pubblicato il 21/06/2018, che prevede lo snellimento delle procedure e la rapida assegnazione degli incarichi carenti.
«Si tratta di uno strumento decisivo – aggiungono i sindacalisti – che determinerà l’immediato inserimento dei medici in attesa di incarico e consentirà di continuare un livello di cure adeguate per i cittadini della Regione Campania che potrebbero risultare a rischio qualora non si corresse ai ripari».