Niccolò Ponzano: “È nei momenti negativi che bisogna reagire ed avere tanta forza di volontà
11 Maggio 2023La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?
Il danno che ha creato al mondo dello sport è stato davvero grande. la pandemia ha lasciato un segno nella socialità che si creava grazie allo sport. La paura del contagio ha fatto sì che diventasse impossibile avere un contatto sereno con le altre persone, ha fatto sentire tutti più insicuri e incerti verso l’altro. Mascherine, tamponi e vaccini sono strumenti che hanno permesso allo sport di tornare alla normalità.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?
È stato difficile continuare a praticare la mia attività nel mondo dello sport. Con l’alternanza di mesi in cui si poteva svolgere e mesi in cui non si poteva.
Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? o si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
Già da piccolo sono stato ipnotizzato da quella sfera che rotola, la passione me l’ha trasmessa mio padre che mi portava e, ancora oggi, essendo tifoso, mi porta a guardare le partite del Cosenza Calcio.
All’età di 6 anni ho iniziato a giocare nella squadra del mio quartiere S.S. Europa, ovvero Villaggio Europa.
Dopo 3 anni trascorsi lì sono stato chiamato dal Rende Calcio, da lì in poi la passione verso questo gioco è diventata un crescendo di giorno in giorno.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
La forza di volontà conta tantissimo perché non sempre trovi istruttori/mister capaci di comprendere le dinamiche di un adolescente, e un periodo no potrebbe trasformarsi in una brutta porta chiusa in faccia; è proprio in questi momenti che bisogna reagire e avere tantissima forza di volontà per andare avanti.
Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?
Per il raggiungimento dei propri desideri bisogna formarsi con un metodo professionale. Per essere in grado di migliorare noi stessi, dobbiamo circondarci di formatori che sappiano davvero formare e abbiamo le competenze adatte per fornire tutti gli strumenti necessari ad affrontare il percorso di crescita.
Com’è stato ritornare su un campo da calcio dopo il tuo infortunio?
Guardi non è stato molto facile…
Ringrazio la mia famiglia che è stata sempre al mio fianco, ma soprattutto grazie alla società VE RENDE al presidente Agostino Marsicano e ai mister Daniele Franzese e Giovanni Carbone, sono riuscito ad ambientarmi subito e a riprendere confidenza con la palla.
Oggi sei ritornato al gol cosa ci racconti e soprattutto a chi lo dedichi?
Oggi è stata una bella partita combattuta dove potevamo dare di più…
Quando segni è sempre bello, soprattutto con questa maglia.
Dedico questo gol a Federica che è una ragazza fantastica ed è sempre vicino a me specialmente in questo periodo durante il quale sono stato infortunato.