“No agli specialisti di Guardia medica nei Pronto soccorso”
8 Aprile 2019Lo Snami di Bolzano bolla come negativa l’esperienza effettuata in un nosocomio e così il sindacalista della Na1, Ernesto Esposito, ribadisce la suo niet all’ipotesi.
“Abbiamo detto sì alla guardia medica in ospedale a patto che le regole venissero rispettate. non è possibile che pazienti presi in carico dal pronto soccorso finiscano alla “guardia” in palese violazione contrattuale, ed invece è già successo”. Queste le dichiarazioni rese alla stampa da Susanna Hofmann – presidente del sindacato Snami di Bolzano – che chiede la chiusura temporanea del “service point” attivato all’ospedale San Maurizio fino a quando non verranno chiarite le mansioni dei medici. E spiega: “perchè una cosa, una professionalità ed una copertura assicurativa richiede la guardia che sostituisce nei notturni e nei festivi il medico di famiglia, altra cosa è il pronto soccorso che richiede, per legge, professionisti specializzati in urgenza ed emergenza”. Insomma, a due giorni dalla sua attivazione è già polemica.
Parte dalla nota di Susanna Hofmann, che condivide appieno, il segretario del Sindacato dei medici Italiani (Snami) della Asl Napoli 1 Centro, Ernesto Esposito, per ribadire, ancora una volta, la impossibilità di poter attuare tale sperimentazione in realtà come quella della Regione Campania..
Lo Snami di Bolzano, sottolinea Esposito, ha richiesto la immediata chiusura del “service point” perché non sarebbero state rispettate le mansioni professionali previste.
Il territorio, evidenzia Ernesto Esposito “va potenziato e vanno utilizzate le struttutre territoriali già presenti come ha fatto la Regione Campania a Pontecagnano con una moderna struttura h 24 della continuità assistenziale. “Nella nostra Regione – aggiunge Esposito – potranno essere operative in futuro moltissime strutture territoriali come previsto dalla legge Balduzzi, con i medici della continuità assistenziale con altri professionisti, al fine di costituire un vero filtro per i pronto soccorso e consentire ai cittadini di poter risolvere patologie codici bianchi e verdi nelle strutture territoriali. “In Campania – conclude il sindacalista Smi – il modello ospedalocentrico non può essere attuato anche per motivi di ordine pubblico e non è immaginabile concentrare migliaia persone nei pronto soccorso. Infine un appello alla Regione affinché vengano definitavemente abbandonati i modelli ospedalocentrici visti i continui fallimenti registrati”.