No alla soppressione del Centro di salute mentale di Sorrento
22 Novembre 2018Il consigliere regionale Alfonso Longobardi scrive all’Asl Na3 Sud: Occorre scongiurare in tutti i modi la chiusura del centro di salute mentale perché non è pensabile di privare un’area così importante di un riferimento sanitario essenziale”.
Continua l’allarme in tutta la Penisola per il reale rischio che il Centro di salute mentale di Via del Mare, a Sorrento, possa chiudere entro la fine dell’anno: «Non si può privare un’area così vasta ed importante di un presidio assistenziale cruciale». L’appello arriva dal consigliere regionale Alfonso Longobardi, componente della 2ae 8a commissione in consiglio regionale, che ha scritto ai vertici dell’Asl Na 3 Sud ed alla Regione per illustrare le ragioni per le quali bisogna evitare quest’esito negativissimo. In caso di chiusura del centro sorrentino, infatti, le attività si sposterebbero, parzialmente, nel vicino distretto Sanitario di Sant’Agnello e, in larga parte, in una sede ancora da definire, ma sicuramente lontana dall’area peninsulare.
Longobardi, come più volte e da più parti è stato ribadito, ha evidenziato l’importanza e la centralità sociale del servizio di igiene mentale e ricordato che: «come è noto, l’Unità operativa complessa salute mentale della Penisola Sorrentina serve una vasta fascia di cittadini, in un’area che va da Massa Lubrense fino a Vico Equense dove risiedono 85.000 abitanti, che nel periodo estivo visto l’alto afflusso turistico raggiungono picchi di 250mila persone – spiega Longobardi – per cui non si può privare un’area cosi vasta ed importante di un presidio assistenziale essenziale, considerando anche la particolare conformazione della Penisola e le difficoltà crescenti inerenti la mobilità e i trasporti nella zona».
Al di là dei sensazionalismi, degli interrogativi e del senso di sconforto che reca la notizia, a noi non resta che considerare alcuni dati di tipo legislativo, ovvero, l’articolo 34 della discussa Legge Basaglia: “La legge regionale, nell’ambito della unità sanitaria locale e nel complesso dei servizi generali per la tutela della salute, disciplina l’istituzione di servizi a struttura dipartimentale che svolgono funzioni preventive, curative e riabilitative relative alla salute mentale”.
Si tratta appunto di una norma alla quale la Regione aveva ottemperato, prevedendo nel bacino di utenza dell’Asl Na3, l’istituzione del Centro di Igiene Mentale di Sorrento.
Alla luce del riordino delle strutture sanitarie locali predisposto dal Piano del presidente De Luca, nel dicembre 2017, in conformità a quanto previsto dal MEF per la riorganizzazione dei presidi di cura territoriali, si è proceduto all’abolizione di quelle strutture che non rispettino il tetto minimo di posti letto fissato nel numero di 17,5. Da qui la decisione di ricorrere a quella che è apparsa una drastica e apparentemente inspiegabile decisione che, indubbiamente creerà disagio ai tantissimi utenti e famigliari, costretti a far riferimento alla struttura di Terzigno.