No all’ospedale di Ravello passato dal “Ruggi” all’Asl
19 Novembre 2020Il Comitato pro sanità chiede “azioni eclatanti”. Cittadini e 14 sindaci della Costiera contro la decisione della Regione.
“Ora a Capodorso si rischia di morire proprio come venti anni fa”
Scende in campo anche il comitato cittadino Pro Sanità Costa d’Amalfi a difesa dell’ospedale “Italia Giordano” di Castiglione di Ravello dopo la decisione assunta dalla Giunta regionale della Campania di trasferirlo dalla rete dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” all’Asl Salerno.
La protesta del comitato segue quella dei 14 sindaci dei Comuni costieri che, nei giorni scorsi, condividendo il malcontento dei cittadini, hanno chiesto un incontro al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, per il ritiro del provvedimento.
“Giù le mani dal nostro ospedale”. È il coro di protesta per lo “scippo” perpetrato dalla Regione ai danni dei cittadini della Costiera Amalfitana.
“Si prendono l’unico rianimatore e l’unico cardiologo per turno dal nostro ospedale: loro ne hanno a decine – sostengono con forza – Il nostro ospedale potrebbe trovarsi così senza cardiologo e senza rianimatore con la conseguenza che un cittadino in gravi condizioni, bisognoso di essere salvato dal rianimatore, oppure un cittadino colpito da aritmia, infarto o da patologia cardiaca verrà messo in ambulanza e correrà verso un ospedale lontano col rischio di morire a Capodorso come accadeva 20 anni fa”.
“Il nostro ospedale, che ha salvato tante vite, domani potrebbe non essere più in grado di aiutarci – continuano gli aderenti al comitato – inoltre i cittadini che avranno bisogno di ricovero probabilmente non andranno più a Salerno o a Cava de’Tirreni, ma a Nocera Inferiore, a Sarno o dove ci sarà posto, come Solofra o Sapri. Facciamo sentire forte la nostra indignazione. Invitiamo i sindaci, quali massima autorità sanitaria sul territorio, oltre alle vie istituzionali, ad intraprendere azioni eclatanti”.