“Noi piegati dai debiti”, il grido dei piccoli imprenditori
23 Aprile 2020Napoli, Barbara Preziosi (Italia Viva): “Non si possono lasciare sole centinaia di famiglie, si rischia che finiscano sotto il giogo della camorra”.
“Il conto ormai è in rosso, i debiti si accumulano e non so come e se riapriremo. Abbiamo bisogno di aiuto, altrimenti non supereremo la crisi”. A rilanciare l’appello di Rosanna Bazzano e Giovanni Liscio, proprietari di un caffè letterario a Piazza Dante, è la coordinatrice provinciale di Italia Viva Barbara Preziosi ( in foto ). “Ho parlato stamane con gli imprenditori che hanno avviato questo splendido caffè letterario e con altri ristoratori della zona – spiega Preziosi – ed emerge una situazione drammatica. Porterò con forza la questione all’interno del nostro gruppo affinché possano nascere rapidamente delle proposte che diano risposte concrete per le piccole e medie imprese che rischiano di essere spazzate via, o peggio di finire sotto il giogo della camorra”.
Molto rappresentativa la storia di Rosanna e Giovanni, perché è quella di una famiglia che quattro anni fa si è trovata senza lavoro e con una figlia da mantenere. “Rosanna è una donna straordinaria – spiega Barbara Preziosi – la sua storia è quella di una mamma che assieme al marito si è trovata quattro anni fa senza lavoro, dall’oggi al domani si è dovuta reinventare. Appassionata di letteratura e, come molte mamme, brava in cucina; Rosanna ha scelto di aprire assieme al marito Il tempo del vino e delle Rose, un vero e proprio avamposto dal quale diffondere i semi della cultura all’insegna della valorizzazione delle tradizioni partenopee. Un’azienda che in soli 4 anni ha dato lavoro a 6 dipendenti”. Azienda che rischia di sparire per i ritardi della burocrazia e le disattenzioni della politica.
“Aziende come quella di Rosanna e Giovanni – denuncia Barbara Preziosi – affrontano spese enormi anche in tempo di chiusura forzata. I 600 euro ricevuti di bonus gli sono bastati appena a pagare la bolletta della luce”. A fare i conti è la stessa Rosanna “non rientriamo neanche tra coloro che possono ricevere i 2.000 euro messi a disposizione dal piano regionale perché fatturiamo troppo, qualcuno si interroghi sul fatto che paghiamo circa 36mila euro l’anno di fitto, più di 120mila euro per i dipendenti, altri 15mila per il suolo pubblico e la spazzatura”. Un dramma che riguarda centinaia di imprenditori napoletani e migliaia di famiglie, se si guarda a dipendenti e indotto. “Voci – dice Barbara Preziosi – che non si possono lasciare inascoltate, perdere loro significherebbe spezzare la spina dorsale della nostra stessa economia”.