Nomenclatore tariffe, Fnomceo: Governo tenga conto del disagio
22 Gennaio 2025“È un vero e proprio allarme per l’impossibilità di assicurare l’erogazione dei servizi dovuti ai cittadini quello lanciato nei giorni scorsi dalla Uap, l’Unione nazionale ambulatori, poliambulatori, enti e ospedalità Privata, unitamente alle maggiori associazioni di categoria, in conseguenza dell’applicazione del nuovo tariffario previsto dal nomenclatore entrato in vigore il 30 dicembre scorso”. Così Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, ai microfoni del ‘Tg Sanità’ della Fnomceo, alla vigilia della conferenza stampa con cui a Roma gli ambulatori torneranno a protestare per il nuovo nomenclatore. Anelli invita il Governo a considerare il disagio degli operatori, convinto che esistano margini per un’intesa, che consenta di tornare a una normale erogazione delle prestazioni assicurando all’utenza i necessari livelli di assistenza.
“A protestare sono le organizzazioni rappresentative delle 27mila strutture sanitarie accreditate, compresa l’ospedalità accreditata”, che nell’incontro stampa “torneranno a denunciare il rischio di gravi disagi che potranno verificarsi per l’impossibilità di operare alle condizioni previste dal nuovo tariffario, soprattutto nelle regioni del Sud”.
Fra le personalità attese all’appuntamento c’è anche Anelli. “Sono tante – afferma – le aspettative sulla revisione eventuale del nomenclatore tariffario. Già in una prima fase il Tar aveva in parte accolto alcune perplessità sollevate dagli erogatori, dai professionisti. Oggi aspettiamo ovviamente l’udienza del 28 gennaio, ma nel frattempo credo che il Governo in qualche maniera possa tener conto del profondo disagio che vive oggi questa categoria, in ragione soprattutto della entità delle risorse messe a disposizione. Gli operatori – sottolinea – chiedono soprattutto il rispetto professionale, Il rispetto della dignità di una professione che si è sempre spesa ovviamente per il bene dei cittadini. Ci sono i margini per poter ragionare – conclude il presidente Fnomceo – per poter intraprendere un’interlocuzione, perché su queste tematiche ovviamente c’è un interesse economico importante, che è quello di dare una risposta al bisogno di avere un rispetto professionale, ma c’è anche l’interesse di tutelare i cittadini che attraverso proprio il privato accreditato trovano tante risposte oggi soprattutto in ragione delle lunghe liste d’attesa”.