Nomine sanità: 14 direttori per 14 Aziende
21 Marzo 2019Scade martedì la data per presentare la domanda. Valutazione sulla base di titoli e colloqui, i candidati non dovranno avere più di 65 anni e non dovranno essere pensionati.
I blocchi di partenza sono già tirati a lucido. E con la primavera appena sbocciata la Regione prepara il grande valzer sanitario che, almeno sulla carta, impegna circa duecento aspiranti direttori generali che, quasi in coincidenza con le elezioni europee, potrebbero essere incoronati “manager” dal governatore Enzo De Luca.
Pronti all’ultimo sprint: l’avviso pubblico per chi è interessato alla prestigiosa nomina di direttore generale dà tempo fino a martedì per presentare la domanda di partecipazione alla selezione. In palio 14 super poltrone a disposizione di chi chiede di guidare aziende sanitarie, ospedaliere, universitarie e Irccs, incarico riservato ai numerosi “aspiranti manager” inseriti nell’elenco nazionale di idonei alla nomina a direttore generale pubblicato sul sito internet del ministero della Salute.
Via libera per le varie Asl della Campania: Avellino ora guidata da Maria Morgante è una meta ambita come quella di Benevento affidata a Franklin Picker, Caserta dice ciao ciao a Mario De Biasio andato fuori pista perché pensionato. Nella Napoli 1 Centro – dopo la garbata uscita di scena di Mario Forlenza – il “commissario” Ciro Verdoliva viene considerato quasi il candidato unico alla conservazione di un incarico faticoso, ma sicuramente prestigioso se riuscirà a risolvere parte dei problemi che da anni accompagnano la più grande azienda sanitaria della Campania e d’Italia. Antonio D’Amore sa che la Napoli 2 Nord si prepara a scegliere un comandante, stessa cosa per Antonietta Costantini della 3 Sud. Nella Asl di Salerno Mario Iervolino chiude il mandato di commissario, così come nel gigantesco Cardarelli Anna Iervolino, “autonominatasi” direttore generale facente funzioni per fare assegnare, provvisoriamente, a Verdoliva il comando della Napoli 1 Centro da commissario. Un altro commissario – il salernitano Antonio Giordano che nel Monaldi è stato direttore sanitario poi direttore generale, prima di tornare a Salerno – occupa da tempo la stanza dei bottoni in quella che ora si chiama Azienda ospedaliera dei Colli, struttura di grande portata che al Monaldi e al Cotugno ha aggiunto meno di un anno fa anche il Cto, ex Centro traumatologico ortopedico trasformato quasi in ospedale generale con tanto di pronto soccorso.
I due Policlinici hanno i manager provvisoriamente in stand-by: nel Federico II Vincenzo Viggiani sa che potrebbe arrivare un nuovo direttore, stessa cosa per Maurizio Di Mauro che col suo glorioso passato ospedaliero è indeciso se restare nell’Università “Vanvitelli” o indicare altre preferenze. Cambio importante nel Pascale, unico Istituto di ricerca scientifica inserito nell’avviso regionale di selezione. Sembra accertato che Attilio Bianchi, attuale direttore generale nominato, ma guarda un po’, dal governatore De Luca, non sia incluso nell’elenco degli idonei alla nomina. Vedremo chi rientrerà nella rosa degli aspiranti direttori generali per il Moscati di Avellino finora guidato da Angelo Percopo e del San Pio di Benevento affidato a un valido dirigente regionale, Renato Pizzuti. Quasi a sorpresa potrebbe rientrare in corsa Nicola Cantone, direttore generale del “Ruggi” di Salerno, rimosso da quell’incarico proprio dalla Regione per mancanza di titoli. Ha preso il suo posto Giuseppe Longo, ex Arsan. Ma al momento nell’elenco degli aspiranti direttori generali (aggiornato nello scorso febbraio) Nicola Cantone ricompare….Mistero dei misteri.
Valutazione per titoli e per colloquio individuale, i candidati non dovranno avere più di 65 anni e non dovranno essere pensionati. Vietati provvedimenti di decadenza, revoca o assimilabili negli ultimi sette anni. L’avviso pubblico vieta l’inserimento nella “rosa di idonei che verrà proposta dalla commissione al governatore De Luca” per chi ha ricoperto l’incarico di direttore generale per due volte consecutive presso l’azienda a cui la rosa è riferita.
Seconda tappa della corsa verso l’incarico di direttore generale è ora la nomina di una commissione composta da esperti indicati da istituzioni scientifiche indipendenti di cui uno designato dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali e uno dalla regione. La commissione propone al presidente della Regione una rosa di candidati nell’ambito dei quali viene scelto quello che presenta requisiti maggiormente coerenti con le caratteristiche dell’incarico da attribuire. Ce la faranno per le europee? Probabilmente sì. Anche in questo caso l’ultima parola spetta al governatore De Luca.