Nomine sanità, De Luca come Rossella O’Hara: ci penserà domani…
14 Gennaio 2025Sono in scadenza, oramai da tempo, pressoché tutte le nomine apicali della sanità Campana, ivi compresa la Direzione generale per la Tutela della salute e il Coordinamento del Sistema Sanitario regionale. ciononostante la “Montagna Regione Campania”, al secolo Vincenzo De Luca, continua a “partorire” il solito “topolino proroghino”. Si “pondera”, sarebbe più giusto dire si rinvia, continuando nella logica perversa delle proroghe, come si può evincere dalla lettura della delibera numero 763 del 27 dicembre scorso, appena un giorno dopo le crapule della Vigilia, del Natale e del giorno che celebra Santo Stefano, il primo martire cristiano.
Secondo quanto disposto dall’atto deliberativo, si intendono prorogati, “fino alla conclusione delle procedure di interpello e comunque non oltre il 15 marzo prossimo” gli attuali responsabili dei segmenti in cui è divisa l’amministrazione sanitaria della Campania. Tranne che per l’avvocato Antonio Postiglione che, per raggiunti limiti di età, ancorché prorogato non sarà nella partita delle riconferme, per tutti gli altri dirigenti in scadenza, invece, comincia la corsa per ottenere la conservazione dell’incarico: Pietro Buono, Ugo Trama, Luigi Riccio, Anna Maria Ferriero, Gaetano Patrone, Bianca Corcione, Maria Somma. Sono questi “tutti gli uomini del presidente”.
Eppure in mezzo a questa pattuglia di “guardie della rivoluzione sanitaria deluchiana” si fa strada un duo inedito. Con passo felpato e delibera numero 776 del 30 dicembre scorso, infatti, accanto ai prorogati della prima ora avanzano: il dottor Ettore Rossi al quale – sempre pro tempore ed in attesa degli interpelli – viene destinato l’incarico di dirigente per l’attuazione del Piano regionale di assistenza sanitaria territoriale” che non è un’attribuzione di secondo piano; la dottoressa Mariamaddalena Leone, invece, ottiene la struttura “Organismo tecnicamente accreditante“, ed anche qui non siamo in presenza di un ruolo marginale. Le due materie di nuova attribuzione sono state sottratte alle competenze della dottoressa Anna Maria Ferriero (Assistenza territoriale) e della dottoressa Simona Gentile (Organismo accreditante).
A questo punto, è lecito chiedersi: cui prodest? Che senso ha frastagliare e affidare materie così delicate per soli tre mesi? A meno che questo non sia il preambolo per rendere edotti della materia i nuovi arrivati, con l’intento di allargare la squadra o di procedere a qualche sostituzione post-interpello. In ogni caso sia i prorogati della prima ora, sia quelli della seconda agiranno con la consueta “prudenza” del “burocrate” che sa di essere a tempo. I riflessi negativi di questa “situazione sospesa” sulla gestione ed anche sulla qualità dei servizi sanitari ai cittadini è intuibile. Soprattutto in un momento in cui non sono solo questi i meccanismi che stanno degenerando e che rischiano di bloccare del tutto il sistema assistenziale in sanità.