Non c’è peggior sordo…
25 Settembre 2019Assovoce Caserta chiama ma l’assessore alle politiche sociali della Campania non risponde. La comunicazione prosegue così, almeno per Associazione, attraverso i giornali.
Il CSV (Centro di Servizio per il Volontariato) Asso.Vo.Ce. della provincia di Caserta, il 25 agosto scorso, attraverso PEC, ha chiesto uno specifico incontro con l’Assessore alle Politiche sociali della Regione Campania Lucia Fortini, al fine di suggerire alcune modifiche relative al bando: “Finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza regionale presentati da organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale iscritte nei rispettivi registri regionali”, con scadenza 30 settembre, in particolare riferite all’articolo 7 (Contributo concedibile e obbligo cofinanziamento) ed all’articolo 13 (Ammissione e Valutazione delle iniziative e dei progetti). In particolare abbiamo espresso perplessità circa l’impossibilità di concorrere al cofinanziamento attraverso la valorizzazione delle risorse umane volontarie che oggettivamente pone delle difficoltà al Volontariato, notoriamente non dotato di risorse finanziarie.
L’incontro con l’Assessore si è svolto nella mattinata del 4 settembre scorso a Palazzo Santa Lucia a Napoli e, nell’occasione, la Fortini si è impegnata a dare una risposta nel merito delle osservazioni avanzate, entro una settimana.
Da quell’incontro, nonostante diversi solleciti via PEC all’Assessore, non è giunta nessuna risposta.
Il Direttivo del CSV Asso.Vo.Ce. riunito in data 17 settembre 2019 ha deliberato che qualora non fosse giunto alcun riscontro da parte dell’Assessore alle Politiche Sociali, ci si riservava di produrre un comunicato stampa.
A fronte della totale indifferenza dell’Assessore Fortini, riteniamo doveroso denunciare alle organizzazioni di volontariato della provincia di Caserta e dell’intera regione Campania unitamente all’opinione pubblica, come ancora una volta non ci sia la dovuta attenzione verso le istanze del mondo dell’associazionismo. E soprattutto la poca sensibilità mostrata dalle Istituzioni a raccogliere la sfida innovativa della Riforma del Codice del Terzo Settore che sollecita forme di collaborazione del pubblico e del privato sociale nella realizzazione del sistema dei servizi socio sanitari. La precisa scelta di campo della Regione Campania di non consentire la valorizzazione dell’impegno volontario come parte del cofinanziamento delle proposte progettuali, si pone in un’ottica dissonante a quella del nuovo Codice del Terzo Settore che favorisce pari opportunità a tutti i soggetti del privato sociale.