Non di solo pane ma anche di…pastiere
8 Aprile 2020La chiusura delle pasticcerie appare esagerata, anche perché finisce per favorire – in regime di monopolio – la concorrenza dei fornai che, oltre al pane, vendono anche i dolci.
Al di là delle chiacchiere anche il governatore De Luca ha i suoi gusti. Qualcuno gli è simpatico, qualche altro – invece – gli sta sulle scatole. Prendete i pasticcieri che nel corso dell’anno hanno poche occasioni per fare un salto di qualità e incrementare i guadagni. Natale è il momento del boom con i panettoni e i classici dolci di Natale. Poi, poi vengono le feste tradizionali come quella di San Giuseppe: il 19 marzo si celebra la festa del papà. Piaccia o meno ecco le guantiere piene delle classiche zeppole, fritte e al forno ma addolcite con crema e amarena. Poi è il momento di Pasqua con le uova di cioccolato, un dolce da forno la colomba, un simil panettone anche questo con mandorle e canditi. Ma la regina delle regine è la pastiera con le sue mille varianti, gustata dai napoletani e sempre richiestissima in questo periodo.
Bene dopo corsi, stage e specializzazioni i pasticcieri rientrano tra le categorie poco simpatiche al governatore De Luca. A chi lavora con creme, zuccheri, grano e pan di spagna il presidente della giunta regionale ha imposto alla vigilia di Pasqua un drastico “Io resto a casa”. Saracinesche abbassate e forni spenti per i pasticcieri. Evidentemente al governatore non piacciono i dolci.
Ma la “concorrenza” da Coronavirus va avanti – impietosamente e ingiustamente – alla grande. Basta entrare in un supermercato e fermarsi davanti agli scaffali delle uova di cioccolato. C’è l’imbarazzo della scelta: fondente, al latte, alle mandorle o con le nocciole? Sul bancone degli affettati casatielli e pastiere in quantità. E non sono i soli. In strada i panifici – magari senza il rispetto delle norme igieniche che probabilmente per le pasticcerie dovrebbero essere molto rigide – vendono pane ma prendono ordinativi per consegnare casatielli e pastiere preparate all’occorrenza dal panettiere che come il grande Fregoli si trasforma in pasticciere e magari anche in salumiere vendendo biscotti, latte, formaggi e legumi.
Volente o nolente è una doppia discriminazione per i titolari delle pasticcerie che vedono crescere e guadagnare i concorrenti del momento favoriti dall’emergenza Covid e da regole drastiche che li penalizzano ingiustamente. In un periodo particolare come questo sarebbe stato accettabile far aprire le pasticcerie con disposizioni chiare: distanziamento personale, entrate controllate di un cliente per volta e uso obbligatorio di mascherina. Invece il governatore De Luca ha acceso il semaforo verde per supermercati e panifici con una discriminazione tutto sommato non motivata anche perché i controlli nei negozi aperti sono blandi. Se non spariti.