Non è questione di date ma di sostanza
27 Marzo 2019Riceviamo e pubblichiamo
La senatrice Lonardo risponde, piccata, ai medici del San Pio che le facevano notare che la notizia del trasferimenti di Parbonetti era, per così dire, un po’ datata ed attacca frontalmente Pizzuti.
“A seguito del mio articolo a proposito degli auguri al Dottor Parbonetti, mi rispondono i medici dell’Unità complessa di Neurochirurgia dell’Azienda Ospedaliera “S. Pio”. Li ringrazio molto per la grande attenzione, ma io interloquivo con il Direttore Generale, non certo con loro. Apprezzo il grande lavoro che tutti i medici del “S. Pio” svolgono, tra mille difficoltà, compresi i medici che lavorano nel reparto di neurochirurgia, e mai mi sono permessa di entrare all’interno della loro organizzazione, né tantomeno della loro professionalità, ci mancherebbe… non mi compete e non ne avrei le possibilità. In qualità di Rappresentante del territorio, mi informo sulle attività dell’ospedale, dal sito ufficiale, dalla stampa, ma soprattutto sono i cittadini che mi invitano a portare la loro voce nei luoghi deputati a tanto, visto le molteplici criticità che si rilevano da più parti.
L’Unità complessa di Neurochirurgia che, insolitamente, interagisce direttamente con me sulla stampa, mi chiede delle precisazioni, sì, ma quali precisazioni? Non mi pare di aver offeso nessuno né tantomeno loro: intanto io non ho fatto nessuna fake news, sapevo, sempre dalla stampa, che il dottor Parbonetti aveva lasciato l’ospedale quattro anni fa… non lo conosco personalmente, ma conosco la sua storia per fama e mi chiedo: perché, dopo quasi un anno dalle dimissioni di Catapano, ancora non viene indetto il Concorso per “primario” della Neurochirurgia? Perché la nostra città non può giocarsi almeno la possibilità di avere un “primario” a tutti gli effetti e non solo un grande numero di facenti funzione? Perché professionisti con le possibilità di concorrere a tale posto, indipendentemente da chi lo potrebbe vincere, (della qual cosa non sono assolutamente interessata, sia ben chiaro), non possono partecipare ad una selezione pubblica?
Mi è stato chiesto di essere precisa, ribadisco: ma precisa rispetto a cosa? Deve essere il Direttore Generale ad essere preciso e, quando terrà la conferenza stampa, cosi come ho appreso dai media, ci dia spiegazioni in merito a quanto gli chiedo. Con atti alla mano, presi dal sito dell’Azienda Ospedaliera di Benevento e quindi visibili e verificabili da qualsiasi cittadino, si apprende che, con delibera n.150 del 9/03/2018, era ancora presente il Prof. Giuseppe Catapano, veniva indetto un Concorso pubblico, per titoli ed esami per la copertura a tempo indeterminato di n.3 posti per giovani Medici di Neurochirurgia, presentarono istanza di partecipazione 23 medici neurochirurghi. Con successiva deliberazione numero 132 del 01/03/2019 è stata approvata la graduatoria di questo concorso tenutosi a febbraio 2019, non era più presente il Prof. Catapano e nessun altro Primario di ruolo, e risulta che si sono presentati al Concorso solo 6 Medici.
Si è chiesto il Direttore Generale Pizzuti perché?
Lo stato di immobilismo nella nomina dei Primari, credo sia davvero insopportabile, per non dire altro. Tutta Benevento ricorda che Pizzuti per nominare il Primario della Pediatria dal giorno della fine del concorso al giorno della nomina impiegò 8 mesi. Tutta Benevento sta aspettando la nomina, di un altro Primario con un concorso terminato da mesi, il Primario della Neonatologia. In tre anni il Direttore Pizzuti ha nominato 2 primari, con questa velocità, per nominare tutti i primari di cui si necessita, impiegherà altri 15 anni come minimo.
La salute è una cosa seria e la nostra provincia sta nelle mani di un Direttore che è noto per “prendere tempo”, diciamo che non è un decisionista. E questo non vuole essere una offesa, è solo una presa d’atto.
In tre anni appare a tutti che non è stato fatto nulla. Non ha neanche nominato, in un anno e mezzo, il Direttore Sanitario Aziendale, nonostante l’obbligo di legge. Motivo?
Sarebbe interessante che lo spiegasse alla Comunità.
Sembrerebbe che voglia eguagliare la sanità calabra con i pazienti del padiglione di emergenza portati a mano per le scale a causa di ascensori sempre rotti.
Appare quanto mai insolita la situazione del Consiglio dei Sanitari, Organismo obbligatorio ma che da un anno non viene convocato.
Ci dica il motivo!
Inoltre, cosa ci dice della nomina dei Comitati dei Dipartimenti con eletti da mesi, proclamati, ma non ancora insediati e con un Collegio di Direzione che da anni sembrerebbe illegittimo.
L’ospedale è tutto un precariato, dai Primari facenti funzione senza un bando di selezione interna, al lavoro somministrato, vietato da anni dalla Regione.
Io abito a ridosso dell’ospedale ed ormai assistiamo al continuo arrivo di elicotteri che vengono a prendere i nostri pazienti per portarli altrove.
Fino a pochi anni fa quegli stessi elicotteri portavano pazienti al Rummo, oggi invece li portano via per essere curati altrove.
Una Azienda con un Direttore Generale ed Amministrativo chiusi nelle proprie stanze ma che non hanno tempo neanche per leggere le delibere che firmano, come abbiamo appreso in questi giorni dalla stampa relativamente al concorso di avvocato, per finire alla revoca dell’avviso ai sensi del 15 octies finanziato da fondi vincolati e con cui hanno preso in giro 700 beneventani giustificando la revoca per una lettera della Regione che prima aveva autorizzato e che ora, dopo che sono state sostenute spese da 700 nostri concittadini, a loro detta che non è più possibile, ma i fondi vincolati, i progetti per cui erano indispensabili tali figure adesso che fine fanno, forse la stessa fine dei 15.000.000,00 di euro che il Direttore Generale Pizzuti ha dovuto restituire, per non averli spesi, alla Regione Campania per sanare il bilancio regionale, mentre il nostro ospedale è nel più completo abbandono. Infine, ai medici che lavorano nel reparto di neurochirurgia, che ringrazio sempre per l’attenzione, dico che continuerò a battermi affinché ci sia ridato un ospedale che sia funzionale ai bisogni delle tante persone della provincia di Benevento, che hanno gli stessi diritti dei cittadini di Salerno, Avellino, Napoli e Caserta, e di certo non sono di serie B rispetto a nessuno”.