Non era #nodecretopieralli?
21 Giugno 2019Con questo slogan il movimento dei “Medici senza carriere” boccia, seccamente, la proposta di riforma della medicina generale avanzata dal Ministero della salute.
Una legge da rivedere. Non rispondono picche al “Decreto Peralli” solo i “Medici senza carriere”, sono molti, infatti, i giovani medici che contestano l’impianto della norma presentata nei giorni scorsi alle rappresentanze sindacali dal consulente di Giulia Grillo, Roberto Pieralli.
Così la parola d’ordine è diventata: “#nodecretopieralli #nosanatariaadpersonam” ed esprime, in buona sostanza, la forte preoccupazione di un “sorpasso” dei precari del Sistema sanitario nazionale a svantaggio dei prossimi medici di medicina generale, in possesso di titolo e vincitori di regolare concorso.
“È il fallimento della rappresentanza sindacale nella Medicina Generale sui tavoli di contrattazione – tuona il portavoce dei “Medici senza carriere” Salvatore Caiazza – si sacrificano i giovani, per continuare ad avvantaggiare una frangia di medici che opera nell’esclusivo interesse economico. E questo non è certo interesse collettivo! Ma un interesse oligarchico, portato avanti da rappresentanti legati alle loro poltrone e ai loro tanti privilegi. Privilegi, che rasentano il limite dell’etica e della legalità”.
“Le giovani generazioni di Medici di Medicina Generale – conclude Caiazza – devono riscattarsi! Il riscatto non può essere concertato con chi strumentalizza i giovani, ma va conquistato con azioni decise contro chi finge spudoratamente di tutelare, quando in realtà tutela solamente i propri benefit”.