Numeri ed età media dei donatori campani
30 Ottobre 2019Trapianti e donazioni rappresentano il “pane quotidiano” per i responsabili del Centro regionale trapianti. Ne abbiamo parlato con Vincenzo Del Giudice, responsabile dell’area sanitaria.
Dalla Seconda Università (che da tempo è stata intitolata a “Luigi Vanvitelli”) il Centro Regionale Trapianti ha trasferito da anni la sua sede nel Cardarelli. Nel primo piano dell’edificio che ospitava il vecchio soccorso, ecco il “cuore” del Centro trapianti con medici e personale dedicato, computer e collegamenti costanti con il centro nazionale trapianti. Il dottore Vincenzo Del Giudice è il responsabile dell’area sanitaria del Centro regionale trapianti affidato dal governatore De Luca al professore Antonio Corcione, direttore nel Monaldi della rianimazione nell’Azienda ospedaliera dei Colli.
“In Campania abbiamo 550 Comuni e il personale di queste strutture – chiarisce il dottore Vincenzo Del Giudice – ha seguito corsi di formazione organizzati dal Centro trapianti. Su una popolazione di 5 milioni e 900 mila persone abbiamo ottenuto la disponibilità ad eventuali “donazioni” da parte di 520 mila persone con un numero purtroppo ancora elevato di opposizioni che raggiungono il 43,2 per cento. Ai corsi di formazione effettuati nelle Asl hanno risposto positivamente come potenziali donatori 27.355 persone”.
Funziona tutti i giorni feriali dalle 8 alle 20 un Numero Verde 800202023 al quale rivolgersi per qualsiasi tipo di informazioni relative ai trapianti di organo, nella centrale del Crt lavorano oltre a medici e personale appositamente formato anche due psicologi. Per le “osservazioni” che precedono eventuali donazioni di organo i laboratori di analisi sono al Cotugno, alla Federico II per il rene e al Cardarelli per il fegato. In un futuro prossimo dovrebbero sparire le numerose auto della singole strutture sanitarie (Asl e aziende ospedaliere) per il trasporto di organi e sangue: il servizio per i trapianti dovrà essere garantito direttamente dal 118 per il quale è prevista una riorganizzazione su scala regionale.
Ma quanti sono i donatori? Che età hanno?
“Un primo dato è che con gli anni, poiché le donazioni sono insufficienti rispetto alla richiesta di organi, è salita l’età dei donatori. I prelievi di organo – ricorda il dottore Vincenzo Del Giudice – vengono effettuati nelle rianimazioni ospedaliere dopo un’osservazione che certifica la morte cerebrale del donatore. Osservazione che viene eseguita da un neurologo, un medico legale, un anestesista e un tecnico di neuro fisiopatologia. Molti organi vengono donati da pazienti giovani, ma l’età media è salita tra i 60 ed i 70 anni, con un “donatore record” di fegato al quale è stato prelevato l’organo a 92 anni. Fino al 13 ottobre in Regione sono state effettuate 110 donazioni, di cui 35 al solo Cardarelli. In Campania l’ospedale Pellegrini gestisce la Banca delle cornee. Nella nostra Regione abbiamo avuto 49 donatori che ci hanno dato la possibilità fino al 13 ottobre di eseguire 72 trapianti ai quali si assi ungono due trapianti di rene da vivente eseguiti nel Policlinico Federiciano”.
Vediamo ora il contributo delle singole strutture sul fronte donazioni.
“Il Policlinico della Federico II ha messo a disposizione 15 reni, il Ruggi di Salerno venti. Il Monaldi 13 cuori, il Cardarelli ha effettuato impianti di 24 fegato, ogni organo prelevato consente di eseguire due trapianti. Oggi per migliorare la donazione – spiega il dottore Del Giudice – ricorriamo a un <sistema di perfusione> che ci consente di migliorarla perché rivitalizza l’organo prelevato. Dalla nostra Regione sono stati immessi nel circuito nazionale polmoni prelevati al Cardarelli ed è stato impiantato un intestino proveniente da donatori del Nord, mentre è stato valutato un paziente in attesa di pancreas, organo che però non è stato trapiantato in Campania”.
Grande attenzione del Centro Regionale Trapianti sull’evoluzione del fenomeno con l’augurio che possa registrare una crescita costante. Una novità sarà rappresentata dal trapianto di tessuti effettuato finora nel centro ustioni del Cardarelli: la Campania che finora ha “importato” tessuti dal Nord, da tempo lavora in collaborazione con il “Niguarda” di Milano ed è finalmente pronta ad utilizzare tessuti prodotti in loco.