Nursing Up, De Palma sul nuovo contratto: «La sanità del futuro sempre più a misura d’uomo»
30 Giugno 2022Alla fine hanno certamente lasciato il segno, agli occhi della folta platea presente, e sicuramente anche nella mente dei tanti infermieri collegati dall’Italia e dal mondo, gli abbracci che il Presidente del Nursing Up, Antonio De Palma, si è scambiato con i delegati regionali che lo hanno accompagnato in questa ennesima battaglia vinta.
Una giornata che pochi dimenticheranno quella organizzata a Roma dai vertici del sindacato.
Una Conferenza Plenaria Internazionale, con tanto di diretta Facebook seguita da molti utenti collegati da tutto il mondo, nata con l’obiettivo di illustrare i punti focali del nuovo contratto, fortemente voluta da un De Palma che, battagliero come non mai, non ha mancato di sottolineare, dall’inizio alla fine, come il nuovo CCNL 2019-2021, appena firmato lo scorso 15 giugno, abbia portato in dote, finalmente, ai professionisti sanitari, alcuni di quegli importanti cambiamenti che tutti si attendevano.
Restano, ovviamente, da superare, e saranno oggetto della prossima piattaforma contrattuale del Nursing Up, alcune problematiche relative agli infermieri ancora aperte, e alcune criticità relative a specifici profili professionali come, solo per esempio, quello delle ostetriche, per le quali bisognerà chiedere al legislatore l’individuazione di risorse dedicate, per poterle uniformare, come è giusto che sia, al restante personale responsabile dell’assistenza.
Lo stesso sindacato, da tempo, aveva indicato questi obiettivi, gran parte dei quali sono stati oggi raggiunti, come i capisaldi delle lotte di piazza e delle incessanti campagne stampa, di fronte ai quali però, la collettività degli infermieri e delle altre professioni sanitarie giuridicamente affini, sempre più consapevoli del proprio ruolo chiave nella sanità italiana, non può, non deve e non vuole certo fermarsi proprio ora.
Un contratto che, nelle parole di De Palma, segna alcuni passaggi storici che, rispetto al passato, pongono le basi concrete per una nuovo contesto sanitario in cui i nostri professionisti possono finalmente agire per contribuire a costruire un sistema all’insegna dell’efficienza e delle qualità ma che, soprattutto, apre la strada a nuovi e prossimi traguardi da porsi e da raggiungere, affinché nulla sia precluso agli infermieri ed alle altre professioni sanitarie italiane, nell’ottica di una valorizzazione contrattuale ed economica che rappresenta la porta principale verso una sanità da ricostruire, partendo proprio dalle nostre migliori eccellenze.
Ed è per questo che il Presidente De Palma non ha mancato di citare, tra i traguardi del nuovo contratto, le novità dell’ordinamento, con la nascita dei ruoli dentro il comparto stesso.
Ruoli precisi e distinti, nel rispetto delle singole professionalità che vi confluiscono.
Insomma, un primo, ma importante riconoscimento, finalmente giuridico, del valore degli infermieri, delle altre professioni sanitarie, e della loro specifica competenza.
Si è parlato, tra le altre cose, degli aspetti fondamentali del nuovo CCNL, come quello degli incarichi, quelli di base e quelli di media-elevata professionalità.
«Finalmente, non ha mancato di sottolineare De Palma, si creano oggi le condizioni, con gli incarichi, di un contratto che viaggia verso analoghi istituti di quello della dirigenza medica e dove, nel caso degli incarichi base, tutti i professionisti assunti possono vedere valorizzata la propria indiscutibile competenza.
«Impossibile, continua De Palma, non arrivare a citare le cifre di questo contratto, laddove vittorie simbolo delle battaglie del Nursing Up, come l’indennità di specificità infermieristica, rappresentano, non solo, la concretezza e la solidità degli sforzi profusi, ma soprattutto lasciano il segno perché, se da una parte sono il frutto delle lotte di piazze che rimarranno incastonate nella nostra storia recente, dall’altra ci pongono di fronte alla bontà del nostro lavoro nelle delicate ed estenuanti trattative contrattuali.
Oltre il 19% delle risorse complessive di questo contratto, 335 milioni di euro, sono racchiuse in una indennità di specificità infermieristica di cui siamo fieri di fregiarci, tra le tante, come una nostra vittoria, ottenuta in quelle manifestazioni dove abbiamo lottato da soli, laddove altri sindacati hanno pensato bene di voltarci le spalle, rifiutando i nostri pubblici inviti a lottare uniti».
Non è un caso che alla Plenaria di oggi , abbia fornito il proprio qualificato ed autorevole apporto Antonio Naddeo, Presidente dell’Aran, invitato da De Palma e ben lieto di richiamare gli aspetti salienti delle peculiari trattative negoziali che hanno portato alla sottoscrizione dell’ipotesi di Contratto della Sanità, e di condividere i principali aspetti dei quali si è parlato.
Dalle sue parole è emerso quello che il Presidente del Nursing Up non ha mancato mai di sottolineare, ovvero l’importanza di rapporti istituzionali animati da una profonda onestà interiore e che, seppur contrassegnati da momenti di forti contrasti, fisiologici nell’ambito delle delicate negoziazioni che si sono tenute, sono stati sempre agiti all’insegna della coerenza e del rispetto dei singoli ruoli.
E non è nemmeno casuale che De Palma e Naddeo abbiano, in momenti distinti, espresso il medesimo pensiero, ovvero che questo contratto, finalmente, con la firma di tutti i sindacati, mette al centro i professionisti della salute.
»Da loro e con loro si riparte, per costruire una sanità sempre più a misura d’uomo», ha concluso un commosso De Palma.