Nursing Up, Decreto abbattimento liste d’attesa destinato a trasformarsi in disegno di legge
2 Giugno 2024Salute, Nursing Up De Palma: «Decreto abbattimento liste di attesa destinato a trasformarsi in Disegno di Legge. Ci sarebbe come previsto il veto del MEF che stringe i cordoni della borsa. Lo avevamo amaramente previsto».
«Si potrebbe concretizzare il rischio che noi del Nursing Up avevamo paventato. Non facciamo certo salti di gioia nell’apprendere che il tanto “decantato” Decreto sull’abbattimento delle liste di attesa, fortemente voluto dal Ministro Schillaci, come previsto avrebbe già ricevuto in queste ore il veto del MEF, con la conseguenza inevitabile che sarà necessario trasformare il Decreto in un Disegno di Legge, aprendo la strada ad un percorso lungo e tortuoso per la sua approvazione».
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
«Avevamo espresso i nostri legittimi e fondati dubbi sulle coperture finanziare del Decreto, dal momento che erano stati sia il Ministro Giorgetti che lo stesso Schillaci a confermare le difficoltà legate alla mancanza delle indispensabili risorse.
Nel contempo, abbiamo “alzato la voce”, sottolineando come, considerata l’importanza del progetto, non avremmo tollerato in alcun modo l’utilizzo di parte dei fondi già stanziati, richiamando alla necessità di trovare risorse fresche per sostenere il Piano che prevede l’indispensabile abbattimento delle liste di attesa.
Inoltre, di fronte alla tempistica voluta dal Governo. (sembra che la presentazione sia slittata al 4 giugno prossimo in Consiglio dei Ministri), deciso a presentare il Decreto, o quello che ne resta, prima del voto europeo, abbiamo anche espresso il legittimo dubbio del voler strumentalizzare il progetto come propaganda politica.
Le motivazioni di questa possibile decisione sembra quindi siano dovuti a problemi di copertura economica, con il Mef che in questa fase sta stringendo i cordoni della borsa. Per dare un segnale forte sarebbero necessari almeno 1,5-2 miliardi di euro, ma a disposizione del Governo vi sarebbero al più 300 mln di euro. Queste cifre esigue potrebbero de facto depotenziare l’impatto della misura alla vigilia delle elezioni europee», conclude De Palma.