Nursing Up denuncia: il libro dei sogni del ministro Schillaci
28 Maggio 2024De Palma: abbattimento liste di attesa e cancellazione tetti di spesa restano un miraggio senza copertura finanziaria.
«Ancora una volta, come è spesso accaduto dall’inizio del suo incarico, il Ministro Schillaci è arrivato a sostenere apertamente che la migliore soluzione possibile per risolvere la carenza di personale sanitario, nel nostro Paese, è quella di arrivare ad assumere infermieri dall’estero.
Molte volte, nelle sue uscite pubbliche, Schillaci ha addirittura ignorato la questione della grave carenza infermieristica, giunta oggi ad una vera e propria voragine, con 175mila professionisti dell’assistenza mancanti all’appello.
Il ministro nelle ultime ore ha rilanciato l’ipotesi di assumere infermieri stranieri per coprire le falle del personale. Sulla questione ci siamo espressi più volte. La priorità deve essere quella di valorizzare i professionisti che abbiamo in casa. Oltre tutto, nel caso degli infermieri stranieri, è impossibile non tener conto delle barriere linguistiche e della necessità di valutare con attenzione i titoli di studio. Siamo di certo di fronte ad una soluzione che non può essere risolutiva per la nostra crisi sanitaria». Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
«Da Trento, nel corso del Festival dell’Economia, Schillaci ha confermato, inoltre, che nei prossimi giorni, si ipotizza il 3 giugno, dovrebbe essere presentata in Consiglio dei Ministri la bozza del Decreto per l’abbattimento delle liste di attesa.
Vogliamo e dobbiamo essere franchi e onesti, lo dobbiamo ai professionisti sanitari che ogni giorno si attendono da noi risposte su quella valorizzazione economico-contrattuale che rappresenta il leit motiv delle nostre battaglie, più che mai in un momento storico in cui la crisi si è acuita per l’inefficacia delle politiche sanitarie nazionali e regionali.
Per stessa ammissione di Schillaci e come confermato più volte dal Ministro dell’Economia Giorgetti, mancano assolutamente ad oggi le coperture finanziarie per attuare l’abbattimento delle liste di attesa. L’impegno del Ministro della Salute, che ha ribadito più volte di averci messo la faccia su questo obiettivo davvero arduo da raggiungere, è sì innegabile.
Ma allora perché, ci chiediamo, perdersi ancora una volta in proclami e decidere di annunciare la presentazione di un Decreto che non sarà certo attuabile nell’immediato?
Non vorremmo che si trattasse di una strategia politica, l’ennesima, a pochi giorni dal voto in Europa.
Il decreto sulle liste d’attesa era stato annunciato già entro metà maggio, ma ora lo slittamento potrebbe arrivare a inizio giugno, termine ultimo per non superare l’appuntamento elettorale dell’8 e il 9 giugno sul quale la maggioranza punta per consolidare con il voto l’Esecutivo.
Ma c’è un nodo che sta rimettendo in discussione diverse misure a cui hanno lavorato i tecnici della Salute e cioè quello delle coperture economiche necessarie su cui il ministero dell’Economia avrebbe sollevato un muro, viste le attuali “ristrettezze” dei conti pubblici segnalate più volte dallo stesso ministro Giancarlo Giorgetti.
I rilievi che suonano quasi come una bocciatura riguardano diversi punti e potrebbero trasformarsi in un braccio di ferro tra Mef e ministero della Salute, sia per quanto concerne i fondi per abbattere le liste di attesa, sia per quelli, ancora più ingenti, per cancellare i tetti di spesa per i professionisti sanitari. È chiaro che non è più il tempo di promesse vane o di altisonanti squilli di tromba. Tutto il resto sono chiacchiere vuote di cui nessuno di noi ha bisogno», conclude De Palma.