Obbligo Pos, dal 2022 sanzioni ai professionisti sprovvisti
24 Dicembre 2021La probabilità diventa quasi certezza: da gennaio 2022 dovrebbero scattare le sanzioni ai commercianti ed ai professionisti non dotati di lettore “point of sale” (Pos) per carte di credito e bancomat: 30 euro più 4% della transazione per operazione rifiutata. A stabilirle, un emendamento al Decreto legge Recovery in fase di conversione alla Camera, e per la precisione l’articolo 19 ter licenziato dalla Commissione Bilancio come “modificazione apportata” al testo originale del decreto legge.
Sul combinato tra decreto e nuova formulazione il governo Draghi ha ottenuto ieri che sia posta la fiducia, con 414 voti a favore e 47 contrari od astenuti. Se si conferma, com’è probabile, la maggioranza a favore del testo attuale, quest’ultimo passerà in Senato per un’approvazione che a quel punto appare scontata. Si attuerà così l’obbligo, per chiunque offra servizi al pubblico, inclusi medici liberi professionisti ed odontoiatri, di accettare pagamenti con carte di credito, bancomat e carte prepagate che già esisteva dal 2015 ma al quale era stato finora difficilissimo affiancare sanzioni. A sanzionare i commercianti e i professionisti sprovvisti di Pos ci aveva provato due anni fa il governo Conte II. NeI decreto fiscale 124/19 collegato alla Legge di Bilancio per il 2020, poi abrogato a seguito della conversione, a modifica dell’impianto normativo risalente al Decreto Crescita 2.0 del Governo Monti (Dl 179/2012, articolo 15, comma 4 che imponeva l’obbligo a partire dal 1°gennaio 2014) si prevedeva dal 1° luglio 2020 la stessa sanzione di 30 euro più il 4%. In cambio si concedeva al commerciante un credito d’imposta pari al 30% delle commissioni applicate sui pagamenti elettronici, ma solo alle imprese con compensi inferiori a 400 mila euro nell’anno solare 2019. I commercianti avevano risposto che il ristoro tratto da un fondo di 26,95 milioni nel 2020 e raddoppiato per gli anni successivi sarebbe stato in realtà molto inferiore alla percentuale promessa. Dopo la pausa del 2020 dovuta all’emergenza Covid-19 che ha coinvolto i redditi dei professionisti, quest’anno sono arrivati dal governo Draghi incentivi all’uso del lettore bancomat e di carte di credito. Il decreto legge 99 del 30 giugno 2021 ha introdotto per imprese e professionisti il credito d’imposta sulle commissioni per le transazioni Pos eseguite da luglio 2021 fino a tutto giugno 2022; tale credito non si limita al 30% ma sale al 100% a condizione che i ricavi e compensi relativi all’anno di imposta precedente siano di ammontare uguale o inferiore a 400.000 euro. Inoltre, lo stesso decreto ha introdotto un bonus fino a 160 euro per chi – con ricavi 2019 entro 5 milioni – acquisti o noleggi il lettore e lo colleghi online.
La norma prevede percentuali del bonus diverse a seconda del fatturato annuo: 70% entro 200 mila euro, 40% tra 200 mila e 1 milione, 10% oltre il milione. Gli esercenti sotto i 200 mila euro di fatturato, professionisti in testa, possono recuperare fino al 100% della spesa entro 320 euro se il Pos consente anche di memorizzare i dati e inviarli online al Fisco o al sistema Ts. Non è tutto: nella legge Finanziaria per il prossimo anno la detrazione verrebbe alzata a 480 euro. In ogni caso, i commercialisti da noi interpellati spiegano che mentre il credito d’imposta è stato molto utilizzato dai professionisti, il contributo alle spese d’installazione sembra esser stato meno richiesto (e pubblicizzato). Per la maggior parte, i camici liberi professionisti sono ormai dotati di lettore.
Le uniche perplessità, al netto dei timori sulla sicurezza delle transazioni e dei dati in esse contenuti, o su ipotetici blocchi ai sistemi informatici istituzionali SDI e TS, sembrano attenere al fatto che l’emendamento obbliga l’utente a denunciare l’esercente, e non è facile provare che quest’ultimo abbia rifiutato la transazione: molti commercianti ad esempio possiedono il Pos ma non lo usano a seguito di guasti od intoppi nel funzionamento. Per la cronaca, la norma nuova si affianca almeno ad altre due complementari: la prima, sempre nel Dl Recovery, prolunga per i professionisti l’obbligo di non usare le fatture elettroniche per le prestazioni fatte ai pazienti, i cui dati ancora nel 2022 andranno inviati nel Sistema Tessera Sanitaria. La seconda è una previsione della Finanziaria 2020 secondo cui l’attuale tetto entro cui si può pagare qualsiasi bene o servizio in contanti, fin qui di 1999,99 euro, da gennaio 2022 scende ad euro 999,99.
Fonte:DoctorNews33