Ordinatamente: l’opinabile scelta della priorità nelle vaccinazioni anticovid

Ordinatamente: l’opinabile scelta della priorità nelle vaccinazioni anticovid

8 Gennaio 2021 0 Di La Redazione

“Comprendiamo bene che questo è frutto di una confusione di ruoli e compiti, perché chi fa il sindacato non può rappresentare anche la parte pubblica”.

 

“Viviamo giorni di grande speranza legati all’arrivo del vaccino anti-covid che dovrebbe portarci fuori dalla tragedia sanitaria ed economica nella quale siamo caduti da 10 mesi a questa parte. Abbiamo dovuto affrontare, ed ancora stiamo affrontando, privazioni della libertà con pochi precedenti nella storia moderna.

Occorre complimentarci con noi stessi, perché abbiamo subito ordinanze e restrizioni senza colpo ferire, pur essendo, molte volte immotivate, ingiustificate e fuori dalle regole che il civile convivere imporrebbe. Adesso che iniziamo a vedere la luce in fondo al tunnel, dobbiamo assistere a scelte e comportamenti assurdi ed ingiustificati da parte di coloro che dovrebbero portarci per mano fuori da questo stato di cose, dimostrandosi all’altezza del compito che si sono assunti. Veniamo ai fatti”. Questo l’inizio della nota-denuncia del movimento dei camici bianchi “Ordinatamente” che prosegue: “A fine dicembre sono arrivate le prime dosi dei vaccini. Dopo una giornata dimostrativa dal forte impatto emotivo, passato il capodanno, si deve procedere alla vaccinazione di massa, partendo dalla immunizzazione degli operatori sanitari che tanto hanno dato alla causa di tutela della salute di tutti, e da ogni parte riconosciuti come gli “eroi” di questa guerra contro un nemico invisibile”.

“Quando ci si aspettava la naturale presa di coscienza del compito che si aveva, ecco che l’organismo deputato ad organizzare la somministrazione del farmaco tirava dal cilindro il colpo di teatro che farebbe cadere le braccia a chiunque. La somministrazione viene organizzata per categoria, inserendo i medici di medicina generale e gli odontoiatri tra gli ultimi a poter vedere finalmente somministrato l’agognato farmaco visto il rischio che quotidianamente corrono nel corso dello svolgimento della propria professione. Tutto questo in una serie di vorticosi e confusi incontri avuti nell’unità di crisi regionale, dove non si fissano principi generali di organizzazione della sanità in un momento di emergenza mondiale, quanto piuttosto un susseguirsi di liti che portano a ritenere chi sta dietro una scrivania (con tutto il dovuto rispetto) più esposto di chi opera a contatto coi pazienti che, nei fatti, sono portatori di infezione da Coronavirus. Dovremo assistere ancora per molto tempo a queste assurde ed immotivate scelte, che, oltre a ledere la dignità professionale ed umana di chi è esposto al maggior rischio di contagio, mette in pericolo tutta la popolazione trasformando l’operatore sanitario in un untore perpetuo?”

“Scelte di questo tipo dimostrano scarsa sensibilità, poca conoscenza della reale situazione e totale assenza di ogni forma di pensiero di politica sanitaria – continua la nota – che dovrebbe essere elemento fondante per chi opera in questo momento in certi settori. A tutto questo si aggiunga che per altri operatori sanitari come i neo-abilitati, i medici disoccupati ed i pensionati, non è dato sapere quando arriverà il turno per la somministrazione del vaccino.

In questi mesi abbiamo dovuto sopportare atteggiamenti indecenti, sempre rivolti contro gli operatori sanitari: in primis abbiamo dovuto leggere l’esortazione a denunciare i medici di medicina generale, sia i medici di famiglia che i medici di Continuità Assistenziale, che non si recavano a casa dei pazienti Covid positivi per omissione di assistenza, quando prima il TAR Lazio e il Consiglio di Stato poi, hanno sentenziato che assolutamente non c’è l’obbligo di visita domiciliare da parte dei medici di medicina generale per i pazienti Covid positivi o sospetti tali; successivamente abbiamo dovuto leggere l’accusa da parte dei massimi dirigenti del 118 Campano che accusava i medici di guardia medica che (ancora una volta!) si rifiutavano di assistere i pazienti Covid, accusando gli stessi, di scarso lavoro!!!!; • Adesso siamo costretti a leggere che i medici di medicina generale e gli odontoiatri sono meno esposti al rischio contagio di chi lavora, se non in smart working, di sicuro al riparo di una scrivania. Ci pare che stiamo superando ogni limite di decenza! Comprendiamo bene che questo è frutto di una confusione di ruoli e compiti, perché chi fa il sindacato non può rappresentare anche la parte pubblica, chi è dirigente del servizio emergenza non può tutelare i medici come dovrebbe fare, visto che è anche un eletto al consiglio dell’ordine. Ed ancora, essere presidente dell’ordine e rappresentante sindacale, in un momento come questo è semplicemente impossibile. Sono situazioni insostenibili che stanno danneggiando la salute dei cittadini, la dignità dei medici, la professionalità di tutti gli operatori sanitari. Non se ne può più!

A questo aggiungiamo l’assurdo tentativo di non fare svolgere le elezioni per il rinnovo del consiglio dell’ordine che rende i medici e gli odontoiatri senza una reale e forte rappresentanza, che rende il quadro di una dirigenza legata solo alla poltrona e per nulla agli interessi del popolo. Crediamo che sia arrivato il momento di porre un argine ad una situazione insopportabile ed intollerabile prima che sia troppo tardi, per i medici, gli odontoiatri, gli operatori sanitari in genere e per la popolazione tutta” – conclude la nota.