Ospedale Castellammare, il progetto femore va

Ospedale Castellammare, il progetto femore va

21 Marzo 2023 Off Di La Redazione

Nel 2022 sono stati effettuati 535 interventi con 250 fratture del collo femore. Di queste il 74,5 per cento operate entro le 48 ore successive al trauma.

 

Il reparto di ortopedia dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia diretto da Roberto Cirillo, nell’anno 2022 ha operato il 74,5 per cento di fratture del collo del femore nelle 48 ore successive al trauma.

Un dato in fortissima crescita rispetto agli anni precedenti, come si evince dal grafico elaborato dalla dottoressa Rosalba Santarpia della direzione sanitaria di presidio, che colloca la struttura stabiese tra le primissime in Campania in fatto di tempestività di intervento per una patologia molto diffusa, specie nella popolazione anziana.

“È scientificamente documentato – spiega il primario Roberto Cirillo – che la riduzione del tempo intercorso tra trauma e intervento chirurgico riduce non solo i rischi operatori, ma anche le possibili complicanze relative al ricovero prolungato, abbassa la mortalità ad un anno del 50%. Ancor di più, è comprovato che l’intervento chirurgico permette la ripresa funzionale rapidamente, riducendo i tempi di guarigione”. 

“Ecco perché – aggiunge Cirillo – la frattura del collo del femore operata nelle 48 ore agli over 65 è un Lea (livello essenziale di assistenza) ministeriale ed è attuato con percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (Pdta) già dal 2017. Il limite minimo per soddisfare il Lea è il 60%”.

La frattura del collo del femore è frequente nell’anziano, la sua incidenza aumenta con l’invecchiamento della popolazione. L’orto-traumatologia del San Leonardo ricopre un ruolo fondamentale per le richieste assistenziali del bacino di utenza dell’area stabiese e, più in generale, dell’Asl Napoli 3 Sud.

Un risultato straordinario quello raggiunto dall’equipe stabiese, costruito per soddisfare un bisogno sociale e realizzato con approccio multispecialistico. Prevede, infatti, non solo l’intervento dell’ortopedico, ma anche dell’anestesista, del cardiologo, del medico internista…